Headache, mal di testa, Inferno o come lo volete chiamare. Lo è stato certamente per i residenti del centro storico di Firenze alle prese con la blindatura dei set del film di Ron Howard attrezzato con vari problemi per le vie fiorentine, che per quindici giorni sono state coinvolte nelle riprese del terzo capitolo della saga di Dan Brown con protagonista il professor Robert Langdon interpretato da Tom Hanks. Ma non è proprio tutto 'filato' per il verso giusto, nonostante le ottime entrate per Palazzo Vecchio e Polo Museale con un giro d'affari da 500 mila euro ed il nome di Firenze a spasso nel mondo con la visibilità che un kolossal di Hollywood può dare.
Prima l'Oltrarno nel caos 'infernale' con ponte e lungarno Vespucci insieme a lungarno Soderini chiusi e lunghe code da Porta Romana fino al Ponte alla Vittoria con automobilisti innervositi nel traffico e l'impiego straordinario della Polizia Municipale chiamata a dirigere viabilità e litigi. Spazio anche per una passerella del sindaco Dario Nardella protagonista di un cameo, o 'comparsata' come preferite chiamarla, ricompensata con la consegna delle Chiavi della Città a Ron Howard, ma anche in questo caso la cerimonia è stata un po' movimentata con il portavoce del sindaco protagonista di qualche spintone di troppo.
Poi l'ironia di Tom Hanks al Letterman Show sul bastone per scattare 'selfie' che a Firenze spopola tra i venditori abusivi, fino ad arrivare all'ultimo caso: i droni utilizzati per le riprese. Sui social network sono stati pubblicati alcuni video girati da turisti con la presenza di droni ad un'altezza molto ravvicinata sorvolando molte persone. Per fare queste riprese servono delle autorizzazioni. E siccome su questo tema c'è un dibattito aperto sulla regolamentazione del volo dei droni applicata da Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) abbiamo provveduto a fare delle verifiche anche dopo alcune segnalazioni colte proprio dai social network.
Ed in effetti non ci sono autorizzazioni che consentono il passaggio di quei droni su Firenze e Ponte Vecchio. Lo abbiamo chiesto ad Enac per conferma dopo averlo già verificato. La società incaricata delle riprese aeree, la Drone Service srl di Roma, era autorizzata a volare “per le operazioni specializzate critiche in scenari misti” proprio con quel drone, che tecnicamente è un SAPR Multirotore elettrico, ma per il film “Ben Hur” che si sta girando a Roma.
Quindi non sono autorizzati per Inferno? “In merito alla sua richiesta, abbiamo sentito la direzione competente che ci ha riferito che l'ENAC ha rilasciato un'autorizzazione per operazioni su aree miste, cioè in ambiente urbano, ma senza sorvolo di persone. Dal filmato appare invece un sorvolo di area densamente popolata. Si tratta pertanto di una operazione non autorizzata. L'Ente sta avviando le azioni di competenza”. Chi ci risponde è ENAC dal suo ufficio stampa. Quindi quei droni non potevano volare su Firenze. Ed è in arrivo anche una multa salata per le irregolarità della produzione.
Poco male, sia chiaro, non è successo niente a nessuno. Nessun incidente. Per fortuna. Ma se lo facevo io? O lei che sta leggendo? O soprattutto uno dei tanti operatori abilitati a questa professione ma che non lavorava con la produzione di un kolossal americano, per il quale una città si mette a totale disposizione? Qualcuno sarebbe venuto a fermarci? A pensar male si fa sempre peccato, diceva qualcuno.
Chi deve vigilare in questi casi? Se dal Comune di Firenze erano molto più occupati a trovare cartelli stradali per chiudere le strade all'improvviso o ad organizzare la consegna delle Chiavi, o ad essere volutamente cattivi, forse a studiare il copione del sindaco, piuttosto che a capire se la burocrazia che ogni cittadino normale affronta tutti i giorni era stata rispettata anche da Ron Howard and company. E così è stato. Nessun vigile si è accorto di questo. Nessun agente di polizia. Nessun carabiniere o vigile del fuoco (visto che i sommozzatori sono stati impegnati anche per alcune riprese) si sono domandati se era normale che quel drone volasse sulla gente? O si è dato per scontato? E perchè? Perchè era una produzione americana e tutta (?) Firenze ne beneficiava?
Tutto è bene quel finisce bene, sia chiaro. Ma è un discorso di sicurezza. E di regole. E di non una passerella in più. E' un discorso di attenzione anche ad una condizione lavorativa particolare che non ti consente di lavorare se non adeguandosi ad un sistema ampiamente restrittivo voluto da Enac che non si riconosce con il mercato del lavoro di questo settore. Per lavorare un'azienda è costretta a violare quelle regole, ferme da tempo, che pregiudicano le possibilità di operare. Come in questo caso. Sono certo che la Drone Service srl deve 'campare' ma se a Ponte Vecchio o a Porta Romana uno di quei droni fosse caduto per un disgraziatissimo incidente, cosa sarebbe successo dopo? Tutti a parlare di disgrazia e di mancanza di controlli?
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