Ieri a Firenze è entrata in vigore l'ordinanza che punisce i clienti delle prostitute che adescano lungo le strade cittadine e, a seguito dei controlli della Polizia Municipale, è scattata la prima denuncia. Un uomo italiano è stato sorpreso in via Campani (zona Nuovo Pignone) appartato con una donna albanese, dopo che l'aveva fatta salire sulla propria auto in zona viale Guidoni contrattando una prestazione sessuale in cambio di denaro.
Che il primo cliente a finire vittima dell'ordinanza, che mira a contrastare lo sfruttamento e la tratta delle donne, fosse “beccato” nel Quartiere 5 non è una sorpresa.
Secondo quanto emerge dalla relazione “Osservazione del territorio del Comune di Firenze sulla presenza della prostituzione in strada” svolta dalla Polizia Municipale, è proprio il Quartiere 5 ed in particolare la zona di viale Guidoni ad evidenziare la maggior presenza di donne che esercitano il meretricio. Se il Quartiere 5 detiene la maglia nera della prostituzione in strada, nel Quartiere 3, a seguito dei controlli effettuati a luglio e a settembre, il fenomeno non risulta presente. Praticamente assente la presenza di prostitute italiane.
Di seguito la tabella riepilogativa (facente parte della relazione della PM), che illustra come nel Quartiere 5 si concentri la stragrande maggioranza del fenomeno, seguito a distanza dal Quartiere 1 e 2, poi la modesta presenza di lucciole del Quartiere 4 e l'assenza nel 3.
L'afflusso dei clienti, spiega la relazione, avviene dalle 23:30 in poi e, specialmente nel fine settimana, “oltre ai clienti abituali, si aggiungono i giovani che interloquiscono con le prostitute in maniera goliardica ed insistente”, andando così ad acuire i problemi di circolazione per fermate e ripartenze improvvise dei veicoli e di disturbo della quiete pubblica.
L'osservazione ha evidenziato la notevole quantità di rifiuti che vengono abbandonati nei luoghi dove vengono consumate le prestazioni sessuali (aree nei pressi di centri residenziali, giardini pubblici, scuole, edifici pubblici e luoghi di culto), andando a limitarne sensibilmente la fruizione da parte dei cittadini nelle ore diurne.
Il timore, qualora l'ordinanza sia prorogata (procedimento penale che prevede l’arresto fino a 3 mesi o una ammenda fino a 206 euro), è che il fenomeno si sposti nei comuni limitrofi a Firenze. In particolare a Sesto Fiorentino e a Calenzano, zone già gravate da una forte presenza di prostitute e transessuali, gli amministratori ad oggi, non hanno ordinato provvedimenti come quello del Sindaco Nardella e perciò temono l'invasione dei “pendolari del sesso”.
Nardella sembra intenzionato ad andare avanti e la Presidente della commissione Pari Opportunità di Palazzo Vecchio Serena Perini si augura che i comuni dell'area metropolitana seguano l'esempio: “non sarebbe sbagliato spingere i sindaci dei Comuni confinanti a firmare un'ordinanza simile - ha spiegato Perini - non è vero che la punibilità del cliente non sia la strada giusta. Anzi, sono state le stesse forze dell'ordine di altri Paesi a confermare la funzionalità della legge”. Con questa ordinanza “si brucia la domanda e, di conseguenza – ha affermato Serena Perini – si impedisce alle organizzazioni criminali di fare business con la prostituzione”.
Intanto, spiega una nota di Palazzo Vecchio, i controlli della Polizia Municipale continueranno nei prossimi giorni.
Nel video de Il Sito di Firenze i controlli della Polizia Municipale effettuati la notte scorsa nella zona di viale Guidoni, via Forlanini e viale Redi.
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