«Un sentito plauso al ministro dell'Interno Roberto Maroni che oggi, sull'importante tema degli incidenti stradali, ha lanciato con forza la necessità di introdurre il reato di omicidio stradale».
Una vera e propria azione di guerriglia quella messa in atto ieri dagli antagonisti No Tav in Val di Susa. Tremila no global hanno assaltato il cantiere della Maddalena nel comune di Chiomonte, una battaglia durata otto ore. Bilancio pesante per le forze dell'ordine: 188 feriti tra poliziotti (136), carabinieri (37) e finanzieri (15).
Sarà predisposto in Tunisia, al confine con la Libia, un campo profughi destinato ad accogliere migliaia di migranti in fuga dalle città in rivolta. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alle commissioni congiunte Affari costituzionali ed Esteri di Camera e Senato. Per la missione umanitaria sono pronti 5 milioni di Euro e, come ha spiegato il titolare del Viminale, anche le Regioni "sono pronte a partecipare dal punto di vista degli aiuti finanziari".
Uno scenario grave, che potrebbe addirittura esplodere in mancanza di interventi rapidi ed efficaci della comunità internazionale. Unione europea in testa. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ospite a Ballarò, lancia l'allarme: "C'è il rischio - ha detto - che la Libia diventi un Afghanistan alle nostre porte e l'Europa non fa nulla, si muove come una lumaca, è incapace di intervenire sull'emergenza".
L'allerta per la crisi libica resta altissima. E' annunciato per questa sera un vertice a Roma al quale prenderanno parte il premier Silvio Berlusconi, i ministri Maroni, Frattini, La Russa e Romani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Ogni scenario, a partire dal rischio di nuove ondate di immigrazione verso le coste italiane è sul tavolo, e si sta approntando ogni soluzione per fare fronte a qualsiasi scenario.
Rientra la tensione diplomatica tra Italia e Tunisia dopo le polemiche sollevate ieri dal portavoce del governo nord africano in merito all'ipotesi di dispiegare i nostri contingenti per frenare i flussi migratori rilanciata dal ministro dell'Interno Maroni. Il disgelo fa seguito all'incontro avvenuto questa sera tra il ministro degli Esteri Frattini e il primo ministro tunisino Mohammed Ghannouchi.
Un duro atto di accusa contro l'Unione europea, responsabile di lasciare sola l'Italia nella gestione dei flussi migratori conseguenti ai cambi di regime in Tunisia ed Egitto.
Fa discutere e apre un caso politico la lettera spedita oggi dal sindaco di Roma Gianni Alemanno al ministro dell'Interno Maroni e al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Alemanno, dopo la tragedia della morte dei quattro bimbi rom, chiede altri 30 milioni per gestire l'emergenza nomadi, suscitando perplesssità e "sorpresa" al Viminale. La replica del ministero è tutta basata sulle cifre. E ricorda di aver stanziato complessivamente 60 milioni di euro per l'emergenza in cinque regioni. (Lazio, Campania, Lombardia, Veneto e Piemonte).
Un 'Libro bianco sulla sicurezza' che fotografi la situazione italiana attuale e offra nuove proposte per rispondere sempre meglio ai problemi emergenti. Questo è l'obiettivo della «Commissione per l'analisi e lo studio della Legge 121/81» che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha voluto istituire, a trent'anni dalla legge che ha riordinato la pubblica sicurezza, per aggiornare le disposizioni alla luce dell'evoluzione del contesto storico-politico, sociale, tecnologico e normativo.
Agli ascoltatori di Rtl piace Matteo Renzi come successore di Berlusconi se il premier dovesse cadere. E subito dopo di lui, nelle preferenze, sms e telefonate indicano il nome del ministro dell'Interno Roberto Maroni.
«E bravo Maroni. Il ministro dell'Interno ha dichiarato che dobbiamo cambiare il codice della strada per inserire il reato di omicidio stradale». Lo scrive sul proprio profilo Facebook il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, aggiungendo di sperare che «non siano solo chiacchiere agostane». «L'obiettivo?
Il ministro degli Interni Roberto Maroni ha accolto la richiesta del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi di individuare strutture alternative a Coltano per ospitare dai 4000 ai 5000 profughi libici. E’ stata quindi concordata una moratoria di 24 ore che servirà alla Regione per presentare al Ministero una lista di quattro strutture alla cui identificazione stanno già lavorando i tecnici regionali.
Uno scenario di dimensioni epocali. La rivolta a domino nei Paesi del Nord Africa rischia di avere conseguenze inimmaginabili, con un'emergenza profughi difficile da gestire e da prevedere nelle sue esatte proporzioni. Preoccupazione viene espressa dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, al termine del vertice che si è tenuto nella prefettura di Catania.
La tensione cresce ogni giorno di più sulle coste del Nord Africa e l'arrivo di profughi sui lidi italiani continua con regolarità. "Quello a cui stiamo assistendo è una fuga da guerre civili e non il fenomeno dell'immigrazione che abbiamo conosciuto finora; è l'esodo, speriamo non biblico, di popolazioni che cercano rifugio. E non può essere escluso il rischio d'infiltrazione di terroristi internazionali: ci sono paesi in cui i detenuti evadono in massa".
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