«Mi accingo a questo compito con profondo rispetto nei confronti del Parlamento e nei confronti delle forze politiche. Opererò per valorizzarne l'impegno comune per uscire presto da una situazione che presenta aspetti di emergenza ma che l'Italia può superare con lo sforzo comune. Le consultazioni che svolgerò saranno condotte con il senso dell'urgenza ma con scrupolo».
Silvio Berlusconi si presenterà questa mattina a Montecitorio per chiedere la fiducia al Parlamento, ad ascoltarlo ci sarà la sola maggioranza. Tutti i deputati dei partiti d'opposizione usciranno dall'aula al momento del discorso. La richiesta da parte loro è una sola: "dimissioni".
Questo governo che «dovrebbe guidarci in questa fase di difficoltà e invece ci fa vergognare» è destinato a «non reggere»: «Andare alle elezioni mi pare la soluzione migliore», dice il sindaco Pd di Firenze Matteo Renzi. Ma il 'rottamatorè, intervistato oggi alla Versiliana dal direttore di Studio Aperto Giovanni Toti, «consiglia» al centrosinistra di dire basta alle grandi alleanze con tutti, in particolare basta accarezzare questa idea dell'alleanza con Gianfranco Fini: siamo al ridicolo.
E' stato varato alle 21:00 di ieri, dopo due ore di riunione del consiglio dei Ministri, il decreto legge contenente il pacchetto di misure per fare fronte alla crisi economica, così come sollecitato con urgenza dalla Banca Centrale Europea.
L'Europa vigila sull'altalena delle borse e sulla crisi economica e finanziaria; pressa le scelte di politica economica interna e impone misure correttive alla manovra pensata e scritta dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Prima la contestazione, con un centinaio di persone riunite a piazza Colonna, poco distante da Palazzo Chigi, ad urlare slogan e offese al presidente del Consiglio. Momenti di tensione che hanno fatto da preludio alla conferenza stampa convocata per fare il punto su una crisi dell'economia sempre più acuta.
Borse ancora in rosso. A gettare benzina sul fuoco i dati negativi provenienti dagli Stati Uniti e l'incedere degli attacchi speculativi sui listini e sui titoli di Stato. Il governo studia le contromosse, senza che siano esclusi colpi di scena.
Giovanni Brusca ascoltato questa mattina nell'aula bunker di Santa Verdiana per il processo delle stragi del 93, ha ricordato i rapporti tra Stato e mafia. Il tramite era l'onorevole Salvo Lima, "sempre disponibile, ci aiutava come poteva". Ma non nega rapporti con i vertici nazionali e chiama in causa il presidente Andreotti.
L'intento è quello di scuotere la pigra fascia di ascoltatori del dopo Tg1. Un proposito più che abbordabile per Giuliano Ferrare, scalpitante per ritornare in Rai a riproporre il suo 'Radio Londra'. La dichiarazione d'intenti, come nel suo stile, non ammette fronzoli, né ammicca a buonismi del tutto lontani dal personaggio.
Un riadattamento che più attuale non potrebbe immaginarsi: l'allestimento della 'Salomè di Richard Strauss, curato da Vittorio Sgarbi per la regia, con le scene di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino, che andrà in scena da domenica prossima al Teatro Petruzzelli di Bari promette polemiche e una forte rievocazione satirica dell'opera tratta dal capolavoro di Oscar Wilde. A partire dal parallelismo dei personaggi: Salomè è Ruby, Erode è Berlusconi ed Erodiade è la Minetti.
"Nessuno può governare meglio di me". Così in una conferenza stampa a Palazzo Chigi si è espresso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier ha ripreso, con tono scherzoso, il tormentone 'Bunga Buga', parlando a proposito dell'approvazione alla Camera del 'Milleproroghe'.
"La somiglianza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi? La capacità comunicativa!" così risponde Beppe Sevegnini alla domanda da noi posta prima della presentazione del suo libro nel Salone dei Cinquecento (dopo un rapido e improvviso cambio di sala per la troppa affluenza). "Presentare un libro su Berlusconi qui in Palazzo Vecchio e in questo Salone è una cosa difficilissima, ma credo che bisogna farlo serenamente a maggior ragione in questi giorni".
La Destra avrà presto un proprio rappresentante all'interno del governo. E' quanto ha assicurato il Presidente del Consiglio, silvio Berlusconi, in una lettera inviata a Francesco Storace che oggi ha riunito a Milano il comitato centrale de La Destra.
Non sono bastate due ore di vertice notturno tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi per sciogliere il nodo federalismo. La Lega alza il tiro e ribadisce la condizione che si trovi una maggioranza politica in commissione bicamerale per il voto sul federalismo municipale in programma oggi alle 12 e 45. Un pareggio, 15 a 15, comporterebbe la bocciatura del testo.
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