False email, con mittente l’Agenzie delle Entrate, stanno arrivando ancora una volta nelle caselle di posta elettronica di migliaia di italiani nel tentativo di ingannare imprese e contribuenti privati.
Nel contenuto della mail si parla di una fantomatica ricevuta di pagamento intestata al destinatario, che viene poi invitato a visualizzare la documentazione cliccando su un link oppure accedendo a un file allegato. E qui scatta la truffa, perché lo scopo è quello di estorcere ai malcapitati informazioni sensibili, come nome, numero di telefono, indirizzo e numero di conto corrente, uno dei più diffusi tentativi di truffa sul web, che miete ancora molte vittime.
Il phishing, infatti, è il metodo utilizzato su internet per compiere truffe e furti, con una email attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale.
E’ così che la truffa si sviluppa nel più semplice dei modi, arriva una email dall’indirizzo [email protected] con oggetto “Rateizzazione del debito Agenzia delle entrate-Riscossione – Protocollo n. ARnnnnnnnnn” (con codice numerico variabile), oppure dall’indirizzo email [email protected] con oggetto “Ricevuta di pagamento” e il numero di decine di cifre collegato ad una transazione. Apparentemente tutto vero, ma effettivamente tutto falso, come ha spiegato anche una nota diffusa proprio dall’Agenzia delle Entrate che spiega come l’ente, “è assolutamente estranea all’invio di questi messaggi e raccomanda ai destinatari di non tenerne conto, di non cliccare sui link presenti, di non aprire gli allegati e di eliminarli immediatamente”.
Ma quella della falsa mail dell’Agenzia delle Entrate è un tentativo di truffa che risale al periodo successivo all’emergenza pandemica e sul quale anche il dipartimento di Polizia Postale è da tempo al corrente, monitorando costantemente la situazione. “Si tratta di un trojan studiato per rubare le credenziali bancarie, carte di credito e dati sensibili delle vittime” spiega una nota della PolPosta, che consiglia sempre di verificare l’attendibilità delle fonti e, nel caso di dubbi, di segnalare al portale dedicato.
Attenzione quindi ai mittenti sconosciuti, a non aprire allegati ed a non seguire collegamenti presenti nelle mail, e in caso di dubbio cestinare immediatamente i messaggi. Spesso, inoltre, e-mail di questo tipo contengono anche errori ortografici e parole in altre lingue.
Ad ogni modo, sul sito dell’Agenzia delle entrate è disponibile la sezione “Focus sul phishing – Segnalazioni e approfondimenti”, che viene regolarmente aggiornata con notizie e dettagli sulle ultime truffe via e-mail.
Ma un avviso di riscossione dal fisco può capitare a chiunque, visto che in Italia ben 19 milioni di persone hanno pendenze con l’Agenzia delle Entrate, un dato che aumenta ogni anno e che allo stesso tempo è una mannaia per cittadini, imprenditori e aziende.
“Truffe come queste si basano sull'illusione che dovreste ricevere dei soldi sotto forma di rimborsi, ma l'Agenzia delle Entrate li eroga regolarmente a chi ne ha diritto ma mai con questa modalità” spiega Massimo Manetti, dottore tributarista titolare dello studio Manetti Consulting esperto di contenziosi con il fisco. “Per prima cosa, bisogna sapere che le comunicazioni contenenti dati personali dei contribuenti non vengono mai inviate per posta elettronica” spiega il tributarista ”ma sono consultabili esclusivamente nel Cassetto fiscale, accessibile tramite l’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate”.
Massimo Manetti
“Questi truffatori – prosegue il professionista – provano a fare leva in continuazione sulle difficoltà e sulle paure della gente, soprattutto in un momento così doloroso per l’economia delle famiglie, costrette a combattere contro i rincari di bollette e benzina”.
Solo a marzo scorso un’altra truffa, sempre con una falsa email dell'Agenzie dell'Entrate, ‘avvisava’ i contribuenti del 'mancato versamento dell'imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel 4° trimestre 2021’.
“L'obiettivo di questi soggetti è quello di carpire informazioni personali e soldi facendovi accedere ad un sito con la promessa fasulla di ottenere del denaro e chiedendovi di inserire il numero della vostra carta di credito o debito – prosegue Manetti - non date mai seguito a questo genere di richieste”.
“Anche se notate il logo dell'Agenzia delle Entrate e anche se vi sembra che il messaggio possa essere credibile – prosegue il tributarista - anche se siete in attesa di un rimborso o se avete un account dell'Agenzia delle Entrate, perchè vi siete effettivamente registrati ai servizi on line, in ogni caso, non effettuate alcuna operazione a fronte di queste comunicazioni”.
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