Karima El Mahroug non si costituirà parte civile nel processo a carico del premier Silvio Berlusconi. Il suo legale, l'avvocato Paola Boccardi, ha detto di essersi confrontata con lei e che "Karima non ritiene di aver riportato un danno per il fatto di aver avuto accesso ad Arcore e di aver frequentato il premier". Ma è durata solo nove minuti e cinquanta secondi: è stata un'udienza 'lampo' la prima del processo a carico di Silvio Berlusconi sul caso Ruby, tanto attesa dai cronisti di tutto il mondo.
"Quali che siano le conclusioni cui perverrà l'Ufficio di Presidenza, l'Assemblea deve essere comunque chiamata a pronunciarsi sulla questione secondo le modalità procedurali che la prassi ha consolidato a riguardo": lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante l'Ufficio di Presidenza di Montecitorio, riferendosi al conflitto di attribuzione della Camera sul caso Ruby. Della questione del conflitto di attribuzione si sta occupando l'Ufficio di Presidenza di Montecitorio.
Un riadattamento che più attuale non potrebbe immaginarsi: l'allestimento della 'Salomè di Richard Strauss, curato da Vittorio Sgarbi per la regia, con le scene di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino, che andrà in scena da domenica prossima al Teatro Petruzzelli di Bari promette polemiche e una forte rievocazione satirica dell'opera tratta dal capolavoro di Oscar Wilde. A partire dal parallelismo dei personaggi: Salomè è Ruby, Erode è Berlusconi ed Erodiade è la Minetti.
Il sito del Giornale ha messo on line questa mattina tre filmati realizzati a Villa Certosa, si legge nel testo che li presenta, da Roberta Oronzo, l'amica del cuore di Noemi Letizia. "Noemi e Roberta scherzano. Sono giovani, innocenti: si prendono in giro, si fanno i dispetti, si inseguono con la macchina fotografica e la cinepresa. Il tutto a Villa Certosa mostrando le camere a loro riservate; sono le camere che il Cavaliere riserva i suoi ospiti", si legge ancora sul sito.
Ecco cosa ha detto a 'Il Foglio' di Giuliano Ferrara il Premier Silvio Berlusconi nell'anticipazione diffusa dal direttore. "Stavolta c'è una coscienza pubblica diffusa dell'intollerabilità costituzionale e civile di un siffatto modo di procedere, il famoso golpe bianco, anche perchè abbiamo un presidente che è un galantuomo, e allora ricorrono a quello che lei, caro direttore, ha chiamato 'golpe moralè. È per questo che nel documento del Popolo della Libertà si parla di eversione politica. È un giudizio tecnico, non uno sfogo irresponsabile».
Contro Silvio Berlusconi c'è "l'evidenza della prova". Ne sono convinti i titolari dell'inchiesta milanese, Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Pietro Forno, che oggi hanno chiesto il giudizio immediato nei confronti del premier per entrambi i reati contestati, la concussione e la prostituzione minorile. Una soluzione, quella del rito immediato, che prevede uno sconto di un terzo della pena, saltando direttamente l'udienza preliminare e facendo un potenziale processo solo con le carte finora raccolte.
Sarà inoltrata domani la richiesta di giudizio immediato per il premier Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati che ha poi spiegato che "Non è stato modificato il capo di imputazione per Berlusconì. Non c'è allo stato una seconda parte lesa".
Si è svolto oggi, e non martedì come previsto, l'interrogatorio di Nicole Minetti, la consigliera regionale indagata insieme all'impresario dello spetttacolo Lele Mora e al direttore del Tg4 Emilio Fede per favoreggiamento della prostituzione nell'ambito del caso Ruby. Minetti è stata sentita per circa due ore dai pm Ilda Boccassini, Antonio Sangrermano e Pietro Forno.
A tenere banco doveva essere la presentazione di un codice di autodisciplina pubblicitaria frutto di un protocollo d'intesa tra il ministero delle Pari Opportunità e l'Iap.
Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione di dimettersi di fronte alla bufera del Ruby gate.
Sceglie le telecamere di Kalispera, il programma condotto da Alfonso Signorini, per raccontare particolari inediti della sua infanzia e la sua verità su Silvio Berlusconi.
Un siluro al presidente del Consiglio, sotto pressione per il Ruby gate, arriva da Firenze, dove è in corso il processo sulle stragi di mafia del 1993 nel capoluogo toscano a Roma e a Milano, imputato Francesco Tagliavia.
Correva l'anno 1987 quando Ilona Staller, la pornostar Cicciolina, varcava il portone di Montecitorio da deputata del partito Radicale con oltre 20mila preferenze.
Pubblicata sul sito della Camera dei Deputati la domanda di autorizzazione a procedere a carico del premier Silvio Berlusconi sul 'caso Ruby'.
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