Negozi aperti l'ultima domenica del mese, con la possibilita', in centro, di aprire il 1* maggio, un'ipotesi che aveva scatenato polemiche tra favorevoli e contrari a tenere il bandone alzato nel giorno di festa dei dei lavoratori. E' quanto prevede l'ordinanza firmata oggi dal Comune di Firenze per disciplinare gli orari del commercio in sede fissa.
Le novita' principali sono l'apertura del 6 gennaio per l'inizio del saldi invernali (data stabilita dalla Regione), 21 giorni di deroga per i negozi fuori del centro storico (18 domeniche comprese le ultime di ogni mese, piu' 3 giorni festivi), la facolta' di aprire il 1* maggio per i negozi del centro, un perimetro ridotto per definire il perimetro del 'centro storico' (che ora coincide con quello dell'area Unesco, ovvero i viali), una nuova regolamentazione per le iniziative dei Centri commerciali naturali, orari piu' brevi per i 'negozi automatici'.
"Dopo due mesi di concertazione con le associazioni di categoria, i sindacati e i consumatori - ha detto il vicesindaco Dario Nardella - il Comune aveva il diritto/dovere di decidere e cosi' abbiamo fatto, utilizzando il principio del buonsenso. C'è stato un confronto intenso, per il quale ringrazio tutti i partecipanti al tavolo, e l'amministrazione ha svolto un ruolo attivo e propositivo, cercando il consenso unanime. Non l'abbiamo raggiunto su tutti i punti in discussione, ma crediamo che il bilancio sia comunque positivo".
Rispetto alla deroga concessa per il Primo maggio, festa dei lavoratori, Nardella ha spiegato che "Firenze è una città ad alta vocazione turistica e in quel periodo dell'anno abbiamo grandissimi flussi: in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo ci è stato chiesto di poter utilizzare la facoltà di apertura. In Italia ci sono citta' che tengono chiuso (Roma, Milano, Pisa) ed altre che tengono aperto (Venezia, Napoli, Siena): e dunque 'non esiste un 'caso Firenze' - ha sottolineato il vicesindaco - a meno che qualcuno non voglia crearlo. Crediamo che il nostro impegno sulle questioni del lavoro sia fuori discussione e su questo tema non accettiamo lezioni".
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