"L'assoluzione dei tre imputati al processo relativo alla costruzione del multiplex, la cui valutazione ovviamente non ci compete, non ci sorprende visto che era già stata stralciata per decorrenza dei termini di prescrizione la posizione del responsabile del procedimento arch Gaetano Di Benedetto per cui era ipotizzato il falso ideologico".
Così ha dichiarato Ornella De Zordo di perUnaltracittà commentando la notizia dell'assoluzione e ha aggiunto: "Restano quindi inalterati i dubbi sulla correttezza delle procedure seguite, per non parlare della questione più importante, rappresentata dalle conseguenze sugli equilibri urbani, sulla circolazione veicolare, sulla vivibilità e la qualità della vita indotte dalla realizzazione del "mostro di novoli". Non c'è sentenza che possa certificare la qualità urbanistica dell'operazione." Assoluzione piena infatti è arrivata ieri pomeriggio per i tre imputati coinvolti nell'accusa di abuso edilizio per il complesso costruito nell'area ex Fiat, meglio conosciuto come il Multipolex di Novoli. "Perchè il fatto non sussiste" recita la sentenza al termine del rito abbreviato, pronunciata dal giudice Lisa Gatto. I tre imputati: l’amministratore della Immobiliare San Donato, proprietaria dell’area, Epifanio Furnari, il direttore dei lavori, Alessandro Chimenti e il rappresentante della società di costruzioni, la Cesi, Rino Baroncini erano tutti assenti in aula ma rappresentati dai loro legali, gli avvocati Duccio Traina, Luca Bisori, Valerio Valignani e Nino D’Avirro. L’immobile era stato posto sotto sequestro nel 2008 per presunte irregolarità nell’iter seguito durante i lavori vale a dire tra il piano generale di recupero dell’ex area Fiat e successive varianti, tra le Dia (dichiarazioni inizio attività) e quanto è stato edificato. Il pm Sandro Cutrignelli avrebbe ribadito che "Non si può presentare un progetto tenendosi l’asso nella manica di una variante che hai già in mente di presentare in un momento successivo"; ma che invece "si deve dire subito quali sono le reali intenzioni affinchè non si verifichino distonie tra quanto realizzato e progettato". La risposta dell'avvocato della difesa Duccio Traina sarebbe stata che in realtà "Non sono due forme opposte ma due strumenti in cui la pubblica amministrazione, e in particolare il Comune, ha l’ultima parola". Infine per quanto riguarda le superfici utili lorde che, secondo l’accusa, sarebbero maggiori rispetto ai progetti, la difesa sostiene che "Il calcolo è impossibile da fare fino al termine dei lavori essendo questo un edificio in costruzione. E comunque la superficie di calpestio che risulta dalla perizia fatta fare a suo tempo dal gip risulta identica alle previsioni della stessa Dia". Oggi il commento di Ornella De Zordo, capogruppo in Palazzo Vecchio PerUnaltracittà "L'assoluzione dei tre imputati al processo relativo alla costruzione del multiplex, la cui valutazione ovviamente non ci compete, non ci sorprende visto che era già stata stralciata per decorrenza dei termini di prescrizione la posizione del responsabile del procedimento arch Gaetano Di Benedetto per cui era ipotizzato il falso ideologico".
Così ha dichiarato Ornella De Zordo di perUnaltracittà commentando la notizia dell'assoluzione che ha aggiunto: " Restano quindi inalterati i dubbi sulla correttezza delle procedure seguite, per non parlare della questione più importante, rappresentata dalle conseguenze sugli equilibri urbani, sulla circolazione veicolare, sulla vivibilità e la qualità della vita indotte dalla realizzazione del "mostro di novoli". Non c'è sentenza che possa certificare la qualità urbanistica dell'operazione."
Il sito d'Italia, quotidiano diffuso via internet. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010.
Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia"
Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore Responsabile Silvano Spanarello
Realizzato da Exupery Comunicazione