“Il grano toscano rischia di non esistere più di fronte ai segnali preoccupanti che arrivano dal mercato nazionale con le prime quotazioni del raccolto 2016 di frumento duro che fissano prezzi assolutamente insostenibili per la nostra produzione”.
È l’allarme lanciato da Confagricoltura Toscana preoccupata per l’andamento del mercato che mette a rischio una delle eccellenze agricole del territorio regionale.
“Con gli ultimi prezzi di mercato la rabbia dei nostri agricoltori è più che giustificata. In questo modo si rischia di annientare l’intera produzione toscana che conta oltre 3,5 milioni di quintali ed è la 5° regione in Italia per quantità.
Serve intervenire pensando a ripristinare una filiera tutta toscana in grado di evidenziare la qualità del prodotto e di compere con un mercato internazionale raggiungendo accordi direttamente con la grande distribuzione. Stando ai prezzi fissati oggi di 20 euro al quintale per il grano duro e 15 euro per il frumento tenero e considerata una media produttiva delle nostre aziende di 30 quintali a ettaro non ci sono margini perché le nostre aziende mantengano la produzione con costi ben superiori rispetto ai ricavi. Serve poi considerare anche le spese che ciascun agricoltore è tenuto a sostenere per lo stoccaggio della merce. Difficile intravvedere un futuro se non si avvia una reale collaborazione per difendere questo prodotto che ha contribuito, fra le altre cose, a rendere unica la campagna toscana.”
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