Nella notte i Carabinieri della Compagnia di Modena, in servizio presso il centro di identificazione ed espulsione di via Lamarmora, hanno arrestato cinque ospiti, tutti tunisini.
Dopo l'approvazione del decreto legge in Consiglio dei Ministri sull'espulsione immediata degli extracomunitari che si trovano irregolarmente sul territorio italiano, Claudio Morganti, europarlamentare e segretario nazionale della Lega Nord Toscana , rilancia l'idea di un Centro di identificazione ed espulsione in Toscana.
Nella mattinata di oggi, personale della Squadra Mobile ha eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare - 9 in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 1 dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Tra rivolte e tentativi di fuga, il centro di identificazione ed espulsione di Modena risolve da oggi alcuni dei suoi problemi di affollamento, che sicuramente concorrono a creare il clima di forte tensione che si respira nella struttura di via Lamarmora.
W.S., 24enne tunisino, pregiudicato e clandestino, attualmente ospite presso il C.I.E. ha tentato una fuga dalla detenzione, pianificata durante il trasporto presso il Policlinico di Modena.
Il territorio toscano deve dotarsi al più presto di un Cie (Centro d'identificazione ed espulsione): è una delle richieste avanzate da Riccardo Ficozzi, confermato segretario del Siulp fiorentino durante il settimo congresso provinciale del sindacato di polizia, che si è tenuto oggi presso il convento di San Paolo della Croce.
Una trentina immigrati in rivolta sono fuggiti dal Centro di Identificazione ed Espulsione. Lo ha reso noto il direttore della struttura, Anna Maria Lombardo. Negli scontri sono rimasti feriti cinque militari della Guardia di Finanza che presidiavano la struttura e un’operatrice della Misericordia, l’ente che gestisce il centro.
La decisione della cabina di regia regionale chiamata a confrontarsi sull'emergenza migranti ha raggiunto una decisione. Ciascuna provincia dell'Emilia Romagna infatti ospiterà sul suo territorio un dato numero di persone. E' stato messo un tetto massimo per l'accoglienza di 3.700 profughi in regione, 1.500 in arrivo a giorni.
Ha accettato di farsi 'scucire' le labbra che si era cucito ieri mattina con ferro e cotone in segno di protesta contro la detenzione al Cie di Bologna, ed è tornato nel centro di via Mattei, sottoposto a terapia antibiotica. A confermarlo è il vicedirettore della struttura Alberto Meneghin. L'autore della protesta è un tunisino che ieri pomeriggio, dopo una visita psichiatrica, ha accettato le cure al pronto soccorso del Sant'Orsola. Poi è tornato al Cie.
Una terribile forma di protesta adottata da un immigrato tunisino, ormai da una decina di giorni al Centro Identificazione Espulsione di Modena. Il giovane nordafricano si è cucito le labbra con ago e filo, per esprimere in maniera clamorosa la propria volontà di lasciare il centro. Solo un anno fa, la stessa protesta era stata messa in atto da una donna eritrea. Daniele Giovanardi, medico responsabile della misericordia di Modena che gestisce il Cie, commenta disarmato: "Ci si dica cosa dobbiamo fare. Molti altri potrebbero compiere lo stesso gesto.
È stato assolto con formula piena l'ispettore di polizia Vittorio A., in servizio al Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano, che era accusato di violenza sessuale aggravata per aver molestato una nigeriana, quando si trovava nel Cie. La sentenza di assoluzione è stata emessa oggi con rito abbreviato dal gup di Milano, Simone Luerti. Lo stesso pm Gianluca Risco aveva chiesto l'assoluzione. Il poliziotto era accusato di aver molestato la donna, J.O., 28 anni, mentre si trovava distesa sul materasso nella sua camera nell'agosto del 2009.
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