Marcello Corti, segretario della Fiom-Cgil di Firenze, attacca senza mezze misure il modello "Marchionne" che si è imposto negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. Negli storici stabilimenti della Fiat la Fiom non ha sottoscritto gli accordi e non essendo maggioranza è stata etromessa, ma come ricorda il segretario fiorentino un'operazione del genere nella provincia di Firenze non sarebbe possibile dal momento che la presenza della Fiom "è abbondantemente sopra il 50%". Calosi della segreteria provinciale conferma le parole di Corti aggiungendo: "Il caso Fiat può costituire un precedente pericoloso ma se in Toscana passasse la logica degli accordi separati significherebbe uccidere le relazioni sindacali. Noi siamo il sindacato maggiormente rappresentativo, quando non siamo addirittura soli, e siamo maggioranza nella stragrande maggioranza delle imprese metalmeccaniche fiorentine". In sostanza per la Fiom-Cgil di Firenze: "Non si recupera produttività dividendo i sindacati".
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