Dopo le battaglie contro il referendum di Mirafiori, la Fiom scende in piazza con i fumogeni. Tra i manifestanti, alcuni appartenenti ai centri sociali e all’area di Autonomia, hanno fatto irruzione in un’agenzia di lavoro interinale in via Bertola e su una vetrina hanno scritto “Servi dei padroni”
Mentre gli operai sono in fila per esprimere il proprio voto sul piano Marchionne, fuori dai cancelli di Mirafiori impazza la polemica per un volantino distribuito nella notte recante la stella a cinque punte, che sarebbe stato firmato dal gruppo “Comunisti combattenti piemontesi”. La denuncia arriva dal segretario generale Fismic, Roberto Di Maulo , il quale ha spiegato che la commissione avrebbe avvertito il servizio di sorveglianza interno della Fiat che a sua volta avrebbe informato dell'episodio la Digos.
Domani, giovedì 13 ottobre, ore 21,30, sarà proiettato “Il pezzo mancante” di Giovanni Piperno (il regista sarà presente in sala) a Cinecittà Cineclub di via Pisana (Firenze) per il quarto appuntamento della rassegna “Visioni Off”.
"Un consiglio a Matteo lo do: di occuparsi il più possibile di Firenze e il meno possibile di Roma". Lo ha detto Paolo Fresco, ex presidente della Fiat e oggi vicepresidente della Fondazione del Maggio Fiorentino, a proposito del sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Nell’incontro con gli studenti dell’Alma Graduate School di Bologna si è affrontato l’argomento sui bisogni e le esigenze dello stabilimento Maserati che al termine dell’incontro è stato definito dall’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, come “fisicamente limitato” nel sostenere le richieste del gruppo Fiat.
Vittorio Ghidella, il papà della Uno e della Thema si è spento mercoledì scorso a Lugano. L'uomo di ferro, che aveva guidato la Fiat nel difficile periodo degli anni 80, se ne è andato. Schivo e introverso, l'ingegnere era passato alla storia per essersi opposto e scontrato con le decisioni del presidente Romiti, che dopo averlo licenziato prese il suo posto di amministratore delegato.
'audizione odierna dell'AD di Fiat, Sergio Marchionne, segna una svolta rispetto agli impegni che l'Azienda assume nei confronti dell'Italia, a cominciare da Torino e dal Piemonte. Il progetto Fabbrica Italia, fortemente rilanciato da Marchionne nel corso dell’audizione in Parlamento, con il potenziamento e gli investimenti negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, chiarisce i dubbi e le incertezze delle ultime settimane.
Domani alle 18 l'incontro con Luca di Montezemolo e gli studenti di Scienze Politiche ed Economia di Firenze, all'Auditorium Stensen per parlare di rinnovamento della classe imprenditoriale, i ritardi dell'economia italiana, il ruolo del settore privato nella ricerca, le responsabilità sociali degli imprenditori, il delicato rapporto tra etica e imprenditorialità, la convivenza dell'economia con la politica, la crisi economica, il caso Fiat, il progetto di Italia Futura. L'iniziativa rientra nel ciclo di incontri "Il cittadino e il senso dello Stato".
Quanto sia difficile parlare di mobbing e di diritti dei lavoratori in questo momento storico in cui la crisi economica ha creato una crescente "fame di lavoro" da un lato e la precarizzzazione dello stesso fino a forme croniche, è ciò che si è percepito prendendo parte alla conferenza stampa di oggi nella sala Montanelli della sede della Provincia di Firenze. Tre i relatori presenti, Monica Sgherri capogruppo Federazione della Sinistra-Verdi e due esponenti di Medicina Democratica il dott. Gino Carpentieri e il dott. Fulvio Aurora.
Il destino di Mirafiori si conoscerà il 13 e 14 gennaio. E' questa la data decisa per il referndum sull'accordo che segna una svolta nella politica aziendale italiana. L'ufficializzazione si è avuta ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla sede della Uil di Torino, presenti tutti i sindacati firmatari: Uilm, Fim, Fismic e Ugl. Nei giorni scorsi, l'ad di Fiat Marchionne ha minacciato di far saltare il tavolo nel caso si registri una maggioranza di voti nagativi.
L'Italia dei Valori parteciperà allo sciopero generale della Fiom il 28 gennaio e chiede al governo "un tavolo unitario" su Fiat con i sindacati e la Confindustria, per "non lasciare da soli i sindacati con il manager del Lingotto". Lo ha dichiarato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro in una conferenza stampa dopo l'incontro con il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
Il referendum sul riassetto di Mirafiori, i futuri investimenti e il rapporto con Confindustria e sindacato. E' un Marchionne a tutto campo quello che interviene nel giorno del debutto a Piazza Affari di Fiat Industrial, società nata dalla scissione del Gruppo. In merito alle intese firmate con i sindacati per lo stabilimento di Mirafiori, sul quale c'è stato il no della Fiom, Marchionne ha ribadito che "se al referendum vincono i no, non faremo alcun investimento". "Se il referendum di Mirafiori raggiungera' il 51% di si' andremo avanti con il nostro progetto.
Marcello Corti, segretario della Fiom-Cgil di Firenze, attacca senza mezze misure il modello "Marchionne" che si è imposto negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. Negli storici stabilimenti della Fiat la Fiom non ha sottoscritto gli accordi e non essendo maggioranza è stata etromessa, ma come ricorda il segretario fiorentino un'operazione del genere nella provincia di Firenze non sarebbe possibile dal momento che la presenza della Fiom "è abbondantemente sopra il 50%".
"Per lo stabilimento di Mirafiori inizia una nuova fase della vita. E adesso faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile". Per Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, l'accordo firmato ieri dai sindacati, fatta eccezione per la Fiom, e dall'azienda, "è il miglior regalo di Natale che potessimo fare alle nostre persone. Ora - aggiunge - bisogna lavorare per realizzare il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova societa' Fiat-Chrysler".
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