"Dopo le dichiarazioni rese ieri da Marchionne all’Unione Industriale torna l’urgenza per il Comune di Torino di fare chiarezza sul presente ed il futuro di Mirafiori. Dov’è quella sinistra che per decenni si è atteggiata a paladina dei lavoratori?" si domanda Maurizio Marrone, Coordinatore Vicario del PdL torinese e Consigliere Comunale.
Di ritorno da Detroit, dove e’ saltato l’accordo con i sindacati americani sulla Chrysler, l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, e’ atterrato in elicottero poco prima delle 17.30 allo stabilimento Cnh di San Matteo, a Modena, dove era atteso per un meeting di dirigenti.
Dopo le battaglie contro il referendum di Mirafiori, la Fiom scende in piazza con i fumogeni. Tra i manifestanti, alcuni appartenenti ai centri sociali e all’area di Autonomia, hanno fatto irruzione in un’agenzia di lavoro interinale in via Bertola e su una vetrina hanno scritto “Servi dei padroni”
Nell’incontro con gli studenti dell’Alma Graduate School di Bologna si è affrontato l’argomento sui bisogni e le esigenze dello stabilimento Maserati che al termine dell’incontro è stato definito dall’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, come “fisicamente limitato” nel sostenere le richieste del gruppo Fiat.
'audizione odierna dell'AD di Fiat, Sergio Marchionne, segna una svolta rispetto agli impegni che l'Azienda assume nei confronti dell'Italia, a cominciare da Torino e dal Piemonte. Il progetto Fabbrica Italia, fortemente rilanciato da Marchionne nel corso dell’audizione in Parlamento, con il potenziamento e gli investimenti negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, chiarisce i dubbi e le incertezze delle ultime settimane.
Oggi si celebra la Giornata della Memoria, tra qualche giorno quella del Ricordo. Ma le celebrazioni non bastano, forse finiscono addirittura per diventare un rito annuale, una ricorrenza da calendario, dovuta e persino stanca. E se l'intento, certamente nobile, è quello di tramandare e conservare il ricordo di un avvenimento atroce che funga da monito alla nostra come alle generazioni a venire, è vero però che alla memoria, soprattutto dei più giovani, serve molto più di un appuntamento istituzionale a scadenza regolare.
Stamani durante la conferenza Fim-Cisl, Beccastrini, segretario fiorentino del sindacato, ha lamentato l'interferenza della politica in questioni prettamente sindacali. Oggetto della polemica l'incontro avuto dal presidente della Provincia Barducci con i soli rapprensentanti Rsu Fiom della Selex Galileo a cui si aggiunge l'invito di Calò, presidente della VI Commissione (Lavoro) ai sindaci del Valdarno ad aderire allo sciopero del 28. "Questo è inaccettabile" ha dichiarato Beccastrini.
La Lega esulta per il risultato del referendum di Mirafiori che si è concluso con i 2.735 voti per il SI contro 2.325 per il NO. Mario Razzanelli Capogruppo Lega Nord Toscana parla di " Svolta epocale" e poi aggiunge che questo risultato "cambia il modo di fare sindacato in Italia. I sindacati- aggiuge- che hanno sostenuto il 'si' meritano un plauso per avere appoggiato questa battaglia fino in fondo rendendosi conto che il mondo sta cambiando". E il mondo sta davvero cambiando: siamo lontani
Quanto sia difficile parlare di mobbing e di diritti dei lavoratori in questo momento storico in cui la crisi economica ha creato una crescente "fame di lavoro" da un lato e la precarizzzazione dello stesso fino a forme croniche, è ciò che si è percepito prendendo parte alla conferenza stampa di oggi nella sala Montanelli della sede della Provincia di Firenze. Tre i relatori presenti, Monica Sgherri capogruppo Federazione della Sinistra-Verdi e due esponenti di Medicina Democratica il dott. Gino Carpentieri e il dott. Fulvio Aurora.
Il destino di Mirafiori si conoscerà il 13 e 14 gennaio. E' questa la data decisa per il referndum sull'accordo che segna una svolta nella politica aziendale italiana. L'ufficializzazione si è avuta ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla sede della Uil di Torino, presenti tutti i sindacati firmatari: Uilm, Fim, Fismic e Ugl. Nei giorni scorsi, l'ad di Fiat Marchionne ha minacciato di far saltare il tavolo nel caso si registri una maggioranza di voti nagativi.
Il referendum sul riassetto di Mirafiori, i futuri investimenti e il rapporto con Confindustria e sindacato. E' un Marchionne a tutto campo quello che interviene nel giorno del debutto a Piazza Affari di Fiat Industrial, società nata dalla scissione del Gruppo. In merito alle intese firmate con i sindacati per lo stabilimento di Mirafiori, sul quale c'è stato il no della Fiom, Marchionne ha ribadito che "se al referendum vincono i no, non faremo alcun investimento". "Se il referendum di Mirafiori raggiungera' il 51% di si' andremo avanti con il nostro progetto.
Marcello Corti, segretario della Fiom-Cgil di Firenze, attacca senza mezze misure il modello "Marchionne" che si è imposto negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. Negli storici stabilimenti della Fiat la Fiom non ha sottoscritto gli accordi e non essendo maggioranza è stata etromessa, ma come ricorda il segretario fiorentino un'operazione del genere nella provincia di Firenze non sarebbe possibile dal momento che la presenza della Fiom "è abbondantemente sopra il 50%".
"Per lo stabilimento di Mirafiori inizia una nuova fase della vita. E adesso faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile". Per Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, l'accordo firmato ieri dai sindacati, fatta eccezione per la Fiom, e dall'azienda, "è il miglior regalo di Natale che potessimo fare alle nostre persone. Ora - aggiunge - bisogna lavorare per realizzare il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova societa' Fiat-Chrysler".
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