Era nell'aria ormai da giorni una presa di posizione forte dell'Anci per tentare di sbloccare le risorse del Bando Periferie. E oggi, puntuale, in occasione della Conferenza Unificata, l'Associazione ha ufficialmente interrotto le relazioni istituzionali con il governo. Che si traduce nella sua assenza per ora dal tavolo dell'Unificata e della Stato-Città, stoppando così il complesso meccanismo delle intese tra enti locali, Regioni e Esecutivo. È arrivata a stretto giro la risposta del governo: il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia ha fatto sapere di comprendere bene "la volontà del Pd di risolvere il problema", ma sostanzialmente a suo parere quello sollevato dai Sindaci è in realtà "un falso problema". Ha rincarato la dose la ministra per gli Affari regionali Erika Stefani secondo la quale "purtroppo ogni discussione è stata impossibile perché il presidente Decaro ha abbandonato il tavolo impedendo per altro la discussione sugli altri punti all'ordine del giorno della Conferenza Unificata". Stizzite le prese di posizione dell'opposizione, su tutte quella di Matteo Renzi che ha affermato: "voi non state togliendo i soldi del Pd, state togliendo i soldi ai vostri cittadini". Decisamente contrariato Decaro, che ai giornalisti presenti al Ministero ha spiegato che "i sindaci non si fanno prendere in giro, non sapevo che nel contratto di governo fosse stato deciso di strappare tutti i contratti fra istituzioni". E in base all'accordo sottoscritto con il vecchio esecutivo, ha ricordato, "i sindaci hanno preso impegni con i loro cittadini e anche con progettisti e imprese. Perchè quei lavori sono andati avanti e oggi non sappiamo come li dovremo pagare". Poi replica a Garavaglia e Stefani: "al viceministro dell'Economia che ipotizza interessi di parte e alla ministra che ci accusa di aver abbandonato il tavolo ricordo che l'Anci rappresenta tutti i sindaci, a prescindere dalla provenienza geografica o dall'estrazione politica, come dimostra anche la composizione della delegazione al momento della rottura delle relazioni, e che la nostra disponibilità, con l'unico scopo di risolvere il problema, è stata massima dal primo momento. Circostanza che è stata sotto gli occhi di tutti". Giudizi tranchant da parte del Pd e, in maniera trasversale, dei sindaci. "Noi - ha fatto sapere su Twitter il segretario del Pd, Maurizio Martina - stiamo con i sindaci e contro il governo che taglia i soldi alle periferie. Salvini e Di Maio sono irresponsabili e bloccano 96 progetti di riqualificazione nei quartieri popolari. Fermiamo insieme questa follia!". Ironico Virginio Merola, primo cittadino di Bologna, che afferma: "evidentemente martedì scorso a Roma non ho parlato con il vero Presidente del Consiglio". Dello stesso tono un tweet di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e responsabile Enti locali del Pd: "promesse di @GiuseppeConteIT già tradite dopo una settimana, in Unificata. I sindaci non si prendono in giro. Bene @Antonio_Decaro che ha interrotto relazioni istituzionali". "Dieci giorni fa Giuseppe Conte - fa sapere il sindaco di Firenze Dario Nardella - aveva promesso lo sblocco dei fondi per il Piano periferie. Nè in Conferenza Unificata, né in Dl sicurezza c'è traccia di quell'impegno. Prendono in giro i sindaci italiani?". Dice la sua anche il forzista Guido Germano Pettarin, a detta del quale "in tutti questi giorni, alle parole non sono seguiti i fatti. Non posso che esprimere la mia solidarietà all'Anci e al suo presidente, Antonio Decaro, che ha scelto di abbandonare il tavolo della Conferenza Unificata". (ANSA).
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