Oggi il Sindaco di Firenze, Dario Nardella (accompagnato dall'Assessore con delega all'Ubanistica Lorenzo Perra e il Direttore Generale di Palazzo Vecchio Ing. Giacomo Parenti), ha incontrato l'assemblea di Mercafir per presentare le soluzioni per il trasferimento del CAP (Centro Alimentare Polivalente).
Il trasferimento si rende necessario per poter andare avanti con la realizzazione del nuovo stadio della Fiorentina e le opere connesse (commerciale, turistico-ricettivo e direzionale), a seguito della proposta avanzata dai Della Valle nel luglio 2014.
Una variante del maggio 2012 prevede che il nuovo mercato trovi posto nel comparto nord dell'attuale sede, per lasciare spazio allo stadio in quello sud, ma la Società viola ha avanzato la necessità di poter disporre di tutti i 48 ettari, andando, di fatto, a sfrattare il mercato.
“Nessuna delle 4 proposte avanzate con gli avvisi pubblici – ha spiegato il Sindaco Nardella a margine dell'incontro con l'assemblea Mercafir - risponde ai criteri del bando. Per questo abbiamo fatto una ricognizione diretta di soluzioni e siamo arrivati a due possibili strade perseguibili. La prima è una variazione sul tema Quaracchi. Si tratta di avviare una trattativa diretta con i proprietari che non hanno partecipato all'avviso pubblico che può comportare anche una procedura espropriativa (per aggiungere ai 9 ettari proposti, 4 ettari e raggiungere i 13 complessivi, ndr). La seconda ipotesi – ha proseguito Nardella - è l'Osmannoro, al confine con Campi Bisenzio, ma nel comune di Firenze, (in via Curzio Malaparte, ndr). Ha una dimensione di 14 ettari e si collega alla rotonda di via Lucchese. Questa area risponde come Quaracchi ai criteri, ma è una area che non è stata presentata dai proprietari (nel bando pubblico, ndr), che sono circa 10-15. Anche in questo caso dobbiamo operare per trattativa diretta che può comportare la procedura espropriativa”. “Queste sono le proposte che abbiamo portato ai soci, entro un mese la Mercafir ci darà una risposta su quale sia l'area che preferisce. Copriremo i costi di acquisizioni dei nuovi terreni con la monetizzazione da parte della Fiorentina del comparto nord (dell'area Mercafir, ndr)”.
Significative le parole dell'Ing. Giacomo Parenti: “Non possiamo spostare il mercato se non abbiamo il mercato nuovo”. E questa è una condizione considerata dall'assemblea dei soci come imprescindibile.
Quali i tempi per arrivare alla posa della cosiddetta “prima pietra”? Saranno necessari anni, non mesi.
Qualora, dopo le opportune prime valutazioni, sia accolta dai soci Mercafir la proposta di trasferimento, saranno necessari una lunga serie di tappe. Dovrà essere avviata la procedura per la variante urbanistica e la destinazione d'uso, che comporteranno tempi di almeno un anno. L'area che ospiterà il nuovo CAP, inoltre, dovrà essere soggetta ad uno studio di fattibilità e sarà necessario un PEF (Piano Economico Finanziario) per stimare i costi di realizzazione e recupero degli investimenti.
Ipotizzando che non ci siano intoppi, è indubbio che nell'attuale area Mercafir (sita nella UTOE 10) i lavori per la costruzione del nuovo stadio e le opere connesse - come ha fatto capire Parenti - potranno prendere il via solo quando il nuovo Centro Alimentare Polivalente sarà terminato e tutte le attività ci si saranno trasferite. Prima potranno essere avviate alcune opere propedeutiche, ovvero preparatorie.
Pertanto, se si deciderà di andare avanti, anziché contare i mesi, appare assai più consono usare come unità di misura gli anni. Tra varianti, studi e costruzione del nuovo CAP saranno necessari perlomeno tre anni e perciò i lavori per lo stadio non potrebbero iniziare prima del 2019.
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