TAV Firenze: scontro interno al PD. L'ironia di FRS: "Lieti che si riconosca i No TAV"

Un tavolo di verifica, un confronto tra Comune, Regione, Governo e Ferrovie sul progetto Tav Firenze "per capire se quel progetto, ormai datato dal tempo e fermo da anni, può essere superato con una progettualità che raggiunga i medesimi risultati ma con un impatto minore". Il sindaco Dario Nardella è in ferie, l'assessore ai Lavori pubblici e grandi opere, Stefano Giorgetti, è assente perché convalescente per via di un'operazione ai legamenti di un ginocchio; così tocca all'assessore all'Organizzazione, Federico Gianassi, fare il punto della situazione in Consiglio comunale.

Gianassi che ribadisce le parole di Nardella espresse la scorsa settimana e sottolinea i due passaggi su cui poggia il ragionamento inaugurato da Palazzo Vecchio: per Firenze restano centrali "la difesa del trasporto pubblico locale e regionale", così come "gli investimenti, che sulla città devono essere

salvaguardati". Due asset su cui "ci confronteremo in tutte le sedi". Detto questo, continua, "la realizzazione delle grandi opere pubbliche resta centrale", lo dimostra "l'impegno dell'amministrazione sulla nuova pista dell'aeroporto, la realizzazione delle due linee tramviarie, così come nel termovalorizzatore" della Piana. Verificare e se possibile modificare in corso d'opera il progetto, quindi, e' una posizione "laica e non ideologica". Anzi, continua Gianassi, "cosi' facendo

il sindaco e' proteso a difendere la sua città, al contrario di quanto può emergere da un dibattito che sta vedendo contrapposti Guelfi contro Ghibellini".

Gianassi non lo dice mai, ma il riferimento appare chiaro. Sì perché nel ping-pong di voci, si è inserito con decisione il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che stamani (ieri, ndr) su Repubblica Firenze ha rotto gli indugi definendo la posizione di Nardella, o meglio il possibile stop al tunnel, "irrazionale". Giani ha ribadito le ragioni del match- tutto interno al Pd- anche a margine di un convegno della Cna Toscana. "Tornare indietro su una scelta acquisita 20 anni fa, nel 1996, a me sembra irrazionale. Siccome in politica, in certi frangenti, occorre la chiarezza, io l'ho voluto dire perché difendo gli interessi di Firenze. Faccio appello al ripensamento". Per Giani, infatti, rinunciare al sottoattraversamento Tav e alla stazione Foster "è uno sbaglio storico assoluto", perché il passante nord-sud dedicato ai convogli Av "garantisce la centralità di Firenze nella rete italiana dell'alta velocità". Quello che non assicura l'ipotesi di superficie, "visto che così i treni locali e regionali vivrebbero in conflitto con l'alta velocità, che alla lunga porteranno Ferrovie ad evitare la fermata di Firenze". La scelta poi arriva "alle soglie dello scavo della talpa a Campo di Marte, quando sono stati già spesi centinaia di milioni di euro".

I consiglieri di Firenze Riparte a Sinistra, Trombi, Grassi e Verdi, ieri hanno dichiarato: "Siamo lieti che finalmente si riconosca che quanto sostenuto da anni dai pericolosissimi no TAV fiorentini, ovvero dal fronte fiorentino no tunnel TAV di cui fa parte anche il nostro gruppo consiliare, non fosse il delirio di un gruppo di trogloditi retrogradi, ma una realtà: il progetto del sottoattraversamento e della stazione Foster è scellerato, costosissimo e inutile: uno sperpero di denaro pubblico che non apporta alcun beneficio alla città di Firenze. Per noi resta anche pericoloso, ma questo ad onor del vero il sindaco Nardella non lo ha detto. Tutto il resto sì, riprendendo senza ritegno quanto andiamo dicendo da anni (basta sentirsi l’audio integrale del suo intervento), senza una parola sul vertiginoso cambio di rotta (che abbiamo appreso in seguito proveniva come al solito da Roma), senza curarsi del fatto che in campagna elettorale e negli ultimi due anni il PD ha parlato di questo progetto come di un’opera strategica, fondamentale, che avrebbe portato Firenze in Europa.

Ora vogliamo capire in che modo il sindaco si adopererà per dare gambe a questa vibrante presa di posizione: quali atti verranno adottati? Cosa il Comune farà attivamente per trovare soluzioni alternative? In che modo, infine, il sindaco farà pagare chi in questi anni ha sbagliato, facendo buttare all’Italia 700 milioni di soldi pubblici?

Perché se si parla di sperpero di denaro pubblico, stiamo parlando di danno erariale, e il sindaco, una volta denunciato questo, ha il dovere di attivarsi. Subito”.