"La tournée del Maggio prosegue con la sola Orchestra (come già previsto) in Cina, poi Taiwan, India, Russia, Ungheria", lo scrive in una lunga nota Matteo Renzi, in cui il sindaco ripercorre l'intera vicenda a cominciare dalle prime esibizioni in Giappone fino alla decisione di sospendere la tournèe: "Il Maggio Musicale Fiorentino aveva previsto una tournée da molto tempo. Le prime due recite sono state trionfali. Credo che sia giusto essere orgogliosi della professionalità con cui i nostri hanno lavorato, nonostante le difficoltà. Tuttavia abbiamo deciso di sospendere la tournée e di chiedere il rientro del Coro in Italia e dell’Orchestra in Cina dove proseguiranno i concerti. In un primo momento avevamo deciso di continuare fino a diversa indicazione del Governo Italiano, lasciando però a chi avesse voluto tornare a casa la possibilità di farlo. Quando la situazione nucleare si è aggravata abbiamo deciso in autonomia di dare un “Arrivederci” al Giappone". Dalle parole del sindaco ripetute anche ieri durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale in occasione del 150esimo dell'Unità, si evince che nessuno dei componenti è stato costretto a proseguire la tournèe prima della decisione di sospenderla, ma alcune testimonianze dei giorni scorsi hanno chiaramente parlato di "pressione psicologica". Matteo Renzi, così prosegue: "In un passaggio difficile, il Comune di Firenze ha messo a disposizione un charter con l’aiuto di Alitalia: porterà a casa i coristi, chi vuole rientrare (ed è libero di farlo, ovviamente) e anche altri italiani e siamo felici di essere stati utili non solo ai nostri concittadini". Poi l'annuncio del proseguimento della tournèe in Cina da parte dell'orchestra guidata dal Maestro Metha. "Torneremo a Tokyo - ribadisce Renzi - per condividere il linguaggio universale della musica con quel popolo che ama così tanto l’Italia e Firenze". Le ultime parole del primo cittadino sono rivolte alla tragedia che ha colpito il Giappone "Vorrei che pensassimo al Giappone. E’ un popolo che attraversa una prova devastante con una dignità incredibile. Ci vorranno anni per ricostuire, sperando che il peggio sia passato (ma non è detto!). Da un Palazzo tanto amato dai turisti nipponici, un abbraccio forte. Anche noi siamo giapponesi oggi".
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