I toscani usano sempre più Internet.
Lo fanno per comunicare, usando posta elettronica e whatsapp. Altre volte per telefonare, con Skype ed altri servizi simili. Ma sulla rete leggono e si informano anche - più di quanto facciano gli italiani in genere, che paiono più affezionati a giornali e riviste di carta - lo fa il 60,5% di chi naviga contro il 55,8% in Italia, comprano e dialogano con la pubblica amministrazione, che Internet avvicina.
Sono alcuni dei dati dell'ultima ricerca pubblicata dal servizio statistica della Regione, che punta la lente sul 2014, sui cittadini e sulle imprese con almeno dieci addetti. Numeri che confermano un sentore diffuso, a cominciare da dove e con cosa si naviga in rete. Il computer fisso oramai è infatti posseduto e usato solo dal 45,4 per cento dei toscani che hanno un accesso ad Internet da casa: fuori dall'orario di lavoro predominano i portatili (65,4%) e al secondo posto si piazzano smarphone e tablet (46,8%). Si naviga infatti sempre più in mobilità e a qualsiasi ora del giorno, a volte alternando più strumenti.
Ai toscani piace acquistare sulla rete
Almeno quattro internauti toscani su dieci, con almeno quattordici anni (il 39,4%) ha effettuato on line un acquisto nell'ultimo anno, il 50,1% se il lasso di tempo preso in considerazione supera l'anno. Un toscano su due tra quelli che navigano organizza in rete viaggi e soggiorni, il 48,8% contro il 38,8 che è la media italiana, quasi sei su dieci cercano informazioni su merci e servizi (59,1% contro il 51,7 dell'Italia) e si informano sulle prestazioni sanitarie (48,1 contro il 42%).
Il lavoro non si cerca on line, ma grazie ad Internet si parla con la Pa
I toscani, rispetto al resto d'Italia, usano invece meno internet per cercare o proporsi per un lavoro. Navigano al contrario più degli italiani in genere sui siti della pubblica amministrazione: il 39,4% contro il 35,1 per cento, per pagare le tasse, iscrivere i figli a scuola e all'università, per l'accesso alle biblioteche pubbliche o la prenotazione di visite mediche e accertamenti diagnostici.
Chi naviga e chi no
La ricerca racconta anche che il 66,9% delle famiglie toscane, due su tre, ha un connessione ad Internet, in crescita rispetto al 62,2% dell'anno prima. Il 65,8% ha la banda larga (contro il 62,7% della media italiana) e chi a casa non ha Iinternet (il 32,7% delle famiglie) per lo più lo fa per scelta: solo l'1,9% dice di esservi costretti per non disponibilità della banda larga dove vive. Il 98,3% delle imprese con almeno dieci addetti ha una connessione ad Internet: il 69% si connette però ad una velocità inferiore a 10Mbitps, solo il 62,8 ha un sito aziendale (in calo) e peraltro poco interattivo, usato quasi solo come 'biglietto da visita', mentre cresce l'uso dei social media, usati dal 31,5% delle imprese nel 2014 contro il 23,5% dell'anno prima. Quattro aziende su dieci, praticamente le stesse che in Italia, utilizzano servizi cloud. Pochissime usano l'e-commerce.
"La tecnologia aiuta a semplificare la vita al cittadino e per questo la Pubblica amministrazione deve investire sulle nuove tecnologie. La Toscana lo ha fatto" sottolinea l'assessore alla presidenza e ai sistemi informativi, Vittorio Bugli, nell'introduzione alla pubblicazione, disponibile e scaricabile sul sito dell'ente.
"L'anno scorso - ricorda - abbiamo inaugurato Open Toscana (www.open.toscana.it), uno spazio e un luogo virtuale unico da cui accedere ai servizi della Regione oggi e domani all'universo più vasto della Pubblica amministrazione. Ma abbiamo investito anche sulle infrastrutture, affinché l'accesso ad internet sia garantito a tutti e sia sufficientemente veloce".
Sono in corso infatti lavori per stendere mille chilometri di fibra ottica: un cavo che attraverserà 1251 località di 190 comuni diversi oggi non raggiunti dall'Adsl, case sparse comprese, e che si aggiungerà ai duemila già interrati, abbattendo una volta per tutte il digital divide che rimane. L'investimento vale 33,8 milioni: la metà ce li mette il pubblico (7,4 la Regione e il resto il Ministero), il resto Telecom Italia che ha vinto il bando.
Settanta milioni erano già stati spesi in passato. Altri centoventi, grazie ai fondi europei, sono a disposizione e presto saranno messi a gara per l'ultra banda larga, ovvero per connessioni almeno a 30 Mbit per secondo e nella metà dei casi a 100Mbs. Pensando prima di tutto alle imprese.
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