Un team di esperti composto da architetti, restauratori e studiosi di arte ha portato al loro antico splendore alcuni tra i più conosciuti monumenti storici di Firenze, patrimonio artistico universale, grazie alla più precisa tecnologia laser Made in Italy.
Ad essere protagonisti di questo importante restauro sono state le sculture del Duomo, della Porta del Paradiso e della Porta Nord, tesori del Rinascimento fiorentino realizzati nella prima metà del 15° secolo da Lorenzo Ghiberti, le statue in bronzo del Battistero, la Porta della Mandorla, che porta la firma di vari scultori, tra i quali Donatello, e le parti marmoree decorate del Battistero. Ed il primo ad ammirare nella sua interezza il risultato dell’intervento è stato Papa Francesco che proprio nelle scorse ore, in occasione della sua visita pastorale in città, ha potuto vedere con i suoi occhi pieni di ammirazione e stupore gli interventi che hanno riportato alla bellezza originaria le statue e le superfici marmoree, bronzee e dorate.
Grande artefice dei vari interventi di restauro è stata l’attività dell’Opificio delle Pietre Dure, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Opera di Santa Maria del Fiore, tramite l’utilizzo dei laser al Neodimio:Yag, Q-switched del Gruppo El.En. La conclusione dei lavori di restauro dell’esterno del Battistero, eseguite dal Consorzio San Zanobi, e l’inaugurazione del nuovo e bellissimo allestimento del Museo dell’Opera del Duomo, è coincisa con la storica visita del Santo Padre a Firenze, che ha destato in città molta partecipazione.
“Nel corso della ormai ventennale collaborazione con il ghota scientifico e del restauro fiorentino e nazionale, il gruppo El.En. (quotato allo Star di Borsa Italiana – ELN.MI) considerato uno dei più importanti poli di fabbricazione di laser al mondo – afferma il Professor Leonardo Masotti, al vertice del Comitato Scientifico di El.En. - proprio nel segmento del restauro conservativo ha messo a punto numerosi sistemi laser, per rispondere alle diverse necessità di restauro sia delle parti lapidee, in marmo o pietra, che dei bronzi dorati. Gli sforzi della capogruppo El.En., con la propria divisione Light For Art, e di Quanta System, controllata di El.En., per supportare i restauratori con soluzioni sempre più innovative e rispettose delle opere d’arte, sono adesso sotto gli occhi di tutti i fiorentini e del mondo intero. Questo risultato, frutto della cooperazione fra Enti di tutela, ricercatori scientifici, restauratori e industria italiana (Calenzano nel caso di El.En. e Solbiate Olona, nel caso di Quanta System), confermano il ruolo leader dell’Italia nell’innovazione tecnologica applicata alla conservazione del nostro patrimonio culturale.”
“Siamo orgogliosissimi come Gruppo di aver contribuito a fornire ogni possibile nostra tecnologia innovativa e supporto per questo importante intervento di restauro – afferma Paolo Salvadeo, Amministratore Delegato di Quanta System, controllata di El.En – Ciò ci ha permesso di rimanere fedeli alla nostra missione, ovvero contribuire a preservare i patrimoni dell’umanità. E lo siamo stati ancora di più quando abbiamo saputo che li avrebbe ammirati per primo il Santo Padre, in concomitanza con la sua visita in città. E’ molto bello pensare di aver contribuito a proiettare e perpetrare nel futuro quel messaggio fondamentale di bellezza creato nei secoli dai grandi maestri d'arte italiani”.
L’intervento di restauro attuato a Firenze è stato reso possibile grazie ad una tecnologia tutta italiana messa a punto, dopo anni di studi e prove, da uno staff di ingegneri e tecnici, confermando il valore della ricerca e progettazione di applicazioni tecnologiche avveniristiche rigorosamente ‘Made in Italy’.
La tipologia di laser impiegata permette un intervento molto selettivo e non crea danni alle superfici, rispettandone le patine di valore e le tessiture originarie. Il fascio di luce del laser agisce in maniera precisa e selettiva, recupera e ripulisce le opere dai segni del tempo. Un progresso tecnologico, quello del laser, a zero impatto ambientale, di grande importanza, che permette una maggiore accuratezza del restauro.
L’intervento portato a termine a Firenze arriva dopo un altro importante traguardo raggiunto la scorsa estate ai Musei Vaticani, dove è iniziato il lavoro per riportate al loro antico splendore 500 tra statue, busti ed opere scultoree dei Giardini, attraverso l’ausilio di due tipologie di laser: il cosiddetto ‘laser demolitore’, da tempo impiegato per la rottura di calcoli renali, e ora utilizzato per eliminare concrezioni e incrostazioni dalle sculture di cemento e marmo e sulle opere realizzate in metallo come oro e bronzo, ed un laser di dimensioni e peso ridotti, rispetto ai modelli abitualmente utilizzati, più facilmente trasportabile, che garantisce un effetto ripulente sulla superficie, “vaporizzando” di fatto il substrato o la crosta nera depositata.
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