“Il Maggio Musicale Fiorentino ( l'Opera di Firenze) potrebbe essere la scena di una rappresentazione teatrale fatta di misteri, personaggi, smentite, avvertimenti, silenzi e colpi di scena.
Una rappresentazione costata tanti ma tanti soldi, quasi tutti soldi pubblici.
Con molti attori, ognuno dei quali con un copione. Raccontano la loro versione delle cose, puntualmente smentiti dai fatti o dalle parole di un altro personaggio. Tutti conoscono la storia, ma nessuno la racconta per intero, solo frammenti, perché il resto non si deve sapere, e guai a chi parla, a chi prova ad aprire uno spiraglio nel sipario. E poi c’è un coro che ripete incessantemente le parole dei personaggi.
E il pubblico, i cittadini, il vero finanziatore è assente, cacciato fuori, dal suo teatro perché gli attori che tutto comandano e tutto gestiscono non squarciano il velo che separa la finzione dalla realtà, la rappresentazione dalla verità.
Una commedia senza spettatori, perché tutto deve consumarsi su quel palcoscenico, dietro a un sipario con su scritto: fondazione di natura giuridica privata”. Così Cristina Scaletti, Consigliere Comunale de La Firenze Viva.
“Era il Dicembre del 2012 – prosegue – quando da Assessore regionale alla cultura annunciai il voto contrario al consuntivo del bilancio del Maggio Musicale fiorentino e ne chiesi il commissariamento opponendomi con forza alla gestione Colombo e ai tagli del personale.
Poi è arrivato il Commissario nominato dal Governo Francesco Bianchi oggi sovrintendente e la legge Bray con tantissimi fondi subordinati però ad una gestione virtuosa della Fondazione
Ma nessuno oggi conosce quel piano di risanamento, perché ci dicono che sono documenti riservati, cosi come il bilancio di previsione 2016. I cittadini non devono sapere, il sipario non si deve aprire”.
“Ma – spiega – qualcosa comincia a uscire, i personaggi diventano nervosi e qualche ammissione sono costretti a farla, ad esempio:
il Teatro Goldoni è in vendita e non erano illazioni giornalistiche quelle che erano state definite tali qualche giorno fa dal coro;
il sovrintendente conosce nome e cognome di chi ha fatto uscire la relazione di bilancio, affermazione che ha il neanche tanto vago sapore di un avvertimento;
tutto è avvenuto nella piena condivisione con il sindaco che quindi non poteva affermare di non aver visto i bilanci né di non sapere che il teatro Goldoni era in vendita;
il sovrintendente non voleva il Maestro Mehta come Direttore perchè il rilancio del Maggio non poteva passare attraverso Mehta;
la Regione onorerà il suo impegno dei 4.5 milioni salvo smentita oggi stesso del Governatore che afferma che 'quei soldi il Maggio se li può scordare'.
Ma adesso questa commedia o questo dramma deve finire. C'è bisogno del Colpo di scena: che il protagonista principale fermi tutti, chieda di aprire il sipario e racconti la vera storia del Maggio Musicale a quel pubblico che ha bisogno di essere rispettato, per la sua passione per il suo teatro, per le energie e i soldi spesi. C'è bisogno Sindaco che tu ridia dignità a quel pubblico e che tu ci racconti la verità. Con un gesto d'amore – conclude – che non può tardare ad arrivare”.
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