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Tutela del commercio

Confesercenti, appello a Nardella: "Inapplicabile il 70% di prodotti locali in vendita"

Immagine articolo - Il sito d'Italia

«Per salvaguardare i giusti principi a cui si ispira l’insieme dei provvedimenti per la tutela del commercio nell’area Unesco di Firenze, sono necessari degli aggiustamenti che li rendano “possibili” e compatibili con la realtà della nostra ristorazione e delle diverse attività commerciali.

Pertanto si ascoltino le proposte delle categorie e si aggiusti il tiro che è stato falsato da una visione eccessivamente burocratica». Claudio Bianchi, Presidente della Confesercenti Firenze, lancia un appello al Sindaco sulla delibera di giunta relativa al disciplinare sui prodotti locali per vendita e somministrazione.

 

«Consideriamo la percentuale del 70% di prodotti locali inapplicabile per la stragrande maggioranza delle attività economiche. Ancora più assurda se deve essere applicata sui prodotti soggetti a trasformazione e a quelli somministrati.

 

Riteniamo che questa percentuale debba essere fortemente abbassata (30%?) e solo per i prodotti destinati alla vendita escludendo la trasformazione e la somministrazione.

 

L’istituto della deroga deve essere l’eccezione e non l’unico canale attraverso il quale si può essere considerati regolari. Anche questo istituto è troppo farraginoso (una sorta di bando aperto a punteggio) deve essere semplificato e trasformato in una serie di criteri oggettivi in modo da evitare commissioni.

 

Detto questo, dobbiamo anche dire che il disciplinare è in coerenza con i principi e gli obiettivi della delibera di consiglio per la tutela ed il decoro del patrimonio del centro storico.

 

Dal momento che condividiamo il tentativo della nostra amministrazione comunale di alzare la qualità dell’offerta commerciale e di somministrazione nel nostro Centro Storico chiediamo che sia possibile migliorare i provvedimenti allo scopo di renderli applicabili ed efficaci.

 

Siamo a richiedere la possibilità di un confronto di merito nel quale emerga la realtà delle nostre imprese e si possa insieme migliorare gli attuali provvedimenti e preparare un buon terreno a quelli successivi».

 

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