Il distretto manifatturiero toscano, in particolare dell'area Firenze-Prato-Pistoia, "è oggetto di particolare attenzione da parte nostra".
Per questo "abbiamo programmato un piano straordinario triennale di controlli che, su impulso della regione Toscana, ha avuto il via nel 2014 anche a seguito dell'incendio di un capannone a Prato, in occasione del quale persero la vita sette cittadini cinesi". Lo spiega alla Camera il ministro dell'Interno Angelino Alfano rispondendo ad un'interrogazione del presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, sugli scontri di Sesto Fiorentino tra forze dell'ordine e comunità cinese.
Il piano, continua il ministro, "prevede verifiche a tutto tondo, a cominciare da quelle dirette al contrasto della contraffazione e dei marchi, ambito nel quale si è sviluppata peraltro nell'ultimo biennio una forte azione di prevenzione in sinergia con i prefetti, e coordinata col ministero dello Sviluppo economico". Parallelamente, prosegue, "altrettanta attenzione abbiamo dedicato anche al fenomeno del lavoro nero, alla protezione dei lavoratori e della sicurezza dei luoghi di lavoro". Il metodo di controllo finora attuato, che ha visto la collaborazione attiva anche tra i funzionari dell'Asl, delle direzioni territoriali del lavoro e delle forze di polizia, "ha dato risultati positivi e ha consentito di fare emergere consistenti sacche di irregolarita' nel bacino Firenze-Prato-Pistoia". Dentro questa cornice, infatti, "gli operatori Asl tra settembre 2014 e maggio 2016 hanno sottoposto a verifiche 5.823 aziende, il 64% quali ha palesato carenze o criticità di vario tipo e gravita'". Sul lavoro nero, inoltre, "appaiono importanti anche i dati relativi alle direzioni territoriali di quei distretti, di Firenze e Prato, che nel corso del 2015 hanno effettuato 4.000 accessi ispettivi, all'esito dei quali sono state inflitte numerose maxisanzioni per lavoro nero e per impiego di manodopera clandestina".
Infine per quel che riguarda la criminalità economica, reinvestimento e riciclaggio, le operazioni della Guardia di finanza messe a punto tra il 2014 e quest'anno "hanno consentito di far emergere nel solo distretto di Firenze e Prato risorse in nero ed imposte evase per un importo complessivo di 65 milioni di euro". Mentre sul money transfer "la nostra azione ha consentito di accertare, sul fronte della circolazione transfrontaliera dei capitali, importi non dichiarati per circa 21 milioni di euro nei confronti di oltre 2.000 soggetti di nazionalità cinese che hanno operato nell'intero territorio nazionale".
AG. DIRE
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