La sempre più intricata crisi libica, che vede le due sponde del Mediterraneo ad un punto di svolta decisivo, e le relazioni atlantiche sempre meno decifrabili (con Maroni che invita gli Stati Uniti a "darsi una calmata" di fronte all'ipotesi di un intervento militare a Tripoli), rappresentano lo spunto per rinfocolare la polemica polemica di casa nostra.
Una decisione nell'aria da tempo. Accuse ripetute di 'linciaggio mediatico', di utilizzo del 'metodo Boffo' e di 'ampio ricorso alla macchina del fango'. Alla fine, Il capogruppo alla Camera di Fli, Italo Bocchino, è passato dalle parole ai fatti presentando una denuncia per stalking nei confronti dei giornalisti Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri a causa dei numerosi articoli pubblicati da 'Libero' e da 'Il Giornale', definiti dal parlamentare finiano "persecutori".
E' tutt'altro che delineato il futuro politico di Luca Barbareschi, il deputato attore schierato dalla prima ora con Gianfranco Fini e ora dato per uscente da Fli. Le voci di un suo possibile addio alla pattuglia parlamentare dei finiani si intensificano, dopo l'incontro che il deputato ha avuto ad Arcore con Silvio Berlusconi lunedì scorso.
Il ministro della Camera Gianfranco Fini non vuole nemmeno sentire parlare delle proprie dimissioni. Un'ipotesi che scarta con decisione, a maggior ragione dopo il mezzo flop delle nuove carte provenienti dal paradiso fiscale di Santa Lucia sulle quali il ministero degli Esteri ha riferito in Senato. Documenti che la procura di Roma, dopo averli ricevuti dal titolare della Farnesina, ha giudicato "irrilevanti" per il thema decidendum dell'indagine aperta per truffa aggravata a carico dello stesso Fini e dell'ex tesoriere di An Pontone.
Il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, ha chiesto nel corso di una conferenza stampa le dimissioni del presidente del Senato, Renato Schifani. La richiesta arriva dopo la calendarizzazione della interrogazione urgente presentata dal deputato Pdl Luigi Compagna sulle nuove carte che dimostrerebbero la proprietà di Tulliani dell'appartamento di Montecarlo. In aula a Palazzo Madama era intervenuto il ministro degli Esteri Franco Frattini, dichiarando "l'autenticità delle carte provenienti dal governo di Santa Lucia".
Ha sorpreso, sparigliato le carte e messo tutti d'accordo, con una lezione di pacatezza e maturità lontana anni luce dalla poilitica urlata.
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