Il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, si scaglia contro la sentenza del Tribunale di Firenze che oggi, di fatto, ha dato il via libera al principio della libertà di scelta in materia di biotestamento. "Come sempre, nel nostro Paese - ha commentato Lupi - c'è un giudice che pensa di fare il legislatore. La sentenza del tribunale di Firenze è un atto grave sia per il contenuto, che di fatto rappresenta l'anticamera dell'eutanasia, sia perché non tiene conto del grande lavoro che il Parlamento sta facendo sul tema del fine vita. C'è una discussione in atto - ha concluso il vicepresidente della Camera -, sarebbe bello se i giudici rispettassero le prerogative del Parlamento. Ma siamo in Italia e , purtroppo, certi sconfinamenti sono all'ordine del giorno". Lo strumento giuridico sul quale si è basata la sentenza per garantire la libertà di scelta è fornito dalla legge sull'amministrazione di sostegno. In sostanza, secondo il giudice, la volontà del malato può essere espressa dall'"amministratore di sostegno", una sorta di tutore legale che, nel caso di perdita di coscienza, può a norma di legge impedire ai medici di procedere con la rianimazione o anche con alimentazione e idratazione artificiale.