“La giunta Nardella presenta l'azzeramento dei fitti passivi, bene, non possiamo che esserne contenti, ma è incomprensibile che si realizzi vendendo immobili comunali di valore”.
Questo il commento di Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, dopo la discussione del bilancio comunale 2017. E aggiunge: “Il nostro voto alla delibera è stato contrario, anche se apprezziamo l'obiettivo, che il Comune potrà raggiungere solo con l'acquisto delle sedi comunali di proprietà per la direzione mobilità, non comprendiamo invece perché se da un lato si acquista una sede nuova per la direzione ambiente dall'altra si venda la Villa di Rusciano, le cui condizioni strutturali ci preoccupano”.
“È fin troppo chiaro che non si sono effettuati i necessari interventi alla struttura di via Fortini – continua Grassi - per troppo tempo, fino a renderla pressoché inagibile nella gran parte delle superfici. Da una relazione del Comune la struttura risulterebbe priva di certificati dall'impianto elettrico alla prevenzione incendi. Invece che liberarla nei prossimi anni rischieremo di doverla chiudere”.
“Che senso ha non conservarla per poi aver la miglior scusa per venderla? Peraltro il piano del trasferimento degli uffici comunali – conclude Grassi - nelle nuove sedi prevede una fase transitoria in via Alamanni, che significa doppi traslochi e doppie spese. Se si considera che il margine di risparmio per il Comune è solo di qualche decina di migliaia di euro è facile pensare che qualsiasi imprevisto possa far fallire il piano dell'assessore”.
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