Si è conclusa ieri “Gaetano Pesce, Maestà tradita. 1956-2016”, la mostra che lo scorso autunno ha inaugurato le nuove sale espositive del Museo Novecento di Firenze. Promossa dal Comune di Firenze e organizzata da Mus.e a cura di Sergio Risaliti e Vittorio Sgarbi, era stata inaugurata il 21 ottobre 2016. A un mese dall’apertura, il 19 novembre, era stata presentata la grande statua installata in Piazza Santa Maria Novella: a lato della facciata della basilica, la Maestà tradita è stata concepita innanzitutto come un monumento alla liberazione femminile, testo di accusa e manifesto di una nuova civiltà, condanna per un mondo maschile che continua a tradire, offendere e violentare la sacralità del corpo femminile.
Un’opera che per giorni è stata al centro del dibattito culturale, un importante catalizzatore di interesse che ha riportato i temi e i linguaggi dell’arte contemporanea all’attenzione del grande pubblico e della cittadinanza. A testimonianza di quanto il binomio Firenze-contemporaneo stia portando risultati incoraggianti sta anche la calorosa reazione del pubblico: reazione spesso espressa online, anche tramite immagini. Da segnalare a tal proposito che centinaia e centinaia di utenti hanno immortalato l’opera di Pesce con la basilica domenicana sullo sfondo, per pubblicarla poi sui social network.
Prosegue il cammino del Museo Novecento: oltre al percorso museale che raccoglie oltre 300 capolavori dell’arte italiana del ‘900 e agli appuntamenti pomeridiani con incontri e conferenze, il museo inaugurato nel giugno 2014 conferma la propria vocazione di spazio dedicato alle mostre temporanee: dal 4 marzo, presso le nuove sale espositive, sarà infatti la volta di un’altro grande evento di respiro internazionale. “Visioni dal nord. Pittura estone dalla collezione Enn Kunila, 1910 – 1940” (nella foto) per la prima volta a Firenze le opere della Collezione Kunila, tra le più grandi raccolte private di pittura moderna dell’Europa nordorientale. La città si prepara a scoprire i segreti della tradizione pittorica del Baltico, ancora poco nota al pubblico italiano. La mostra, a cura di Eero Epner, propone una selezione di dipinti che ripercorrono le origini e gli sviluppi della pittura moderna in Estonia, raccontando atmosfere, paesaggi e colori degli artisti del Nord, tra influenze fauve e post-impressioniste. Un programma di film, visite guidate e conferenze accompagnerà i tre mesi di esposizione: un’occasione unica per addentrarsi nella cultura novecentesca europea con uno sguardo rivolto vero il Nord.
VISIONI DAL NORD
Pittura estone dalla collezione Enn Kunila, 1910 – 1940
Museo Novecento
Sale mostre temporanee
4 marzo - 21 maggio 2017
A cura di Eero Epner
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