Un fuoco incrociato, una serie di mal di pancia nascosti per mesi e che, dopo la cocente sconfitta elettorale, son emersi in tutto il loro fragore. Non è certo il miglior momento nella fulgida carriera politica di Susanna Ceccardi. Forza Italia e, in toni minori, Fratelli d'Italia le chiedono un passo indietro. “Hai fallito completamente la scelta dei candidati di Prato, ma soprattutto di Firenze (il clamoroso flop, appena il 24% raccolto da Ubaldo Bocci ha fatto il giro dello stivale) e ora mettiti da parte per le regionali”.
Questo, a grandi linee, il messaggio inviato. I leghisti toscani, almeno in apparenza, hanno fatto quadrato intorno alla sindachessa. E ricordato come, viste le percentuali agli ultimi seggi, il candidato per la Regione debba essere espresso dal movimento guidato da Matteo Salvini. Ma qualcosa di muove anche tra i verdi. A voci basse tutti confermano come la sfida del prossimo anno sia decisiva per l'assetto politico nazionale dei prossimi 20. Conquistare l'ultima isola rossa sarebbe lo scacco matto al Partito Democratico. Una posta in palio altissima, che comporta una scelta da non fallire. Tra i nomi alternativi alla Ceccardi, oltre al già citato Manuel Vescovi (l'uomo che ha trasformato la Lega nel nostro territorio da movimento folkloristico a partito strutturato e organizzato) negli ultimi giorni sono uscite due novità.
La prima è quella del sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli. Un civico che piace a tutti, onesto, specchiato, serio e mai eccessivo. Maturo ma non vecchio, appare, almeno sulla carta, l'uomo perfetto. Nessuno, nella coalizione di centro destra, avrebbe qualcosa da obiettare. Certo, non è un ruspista, e questo fa storcere il naso ai leghisti più intransigenti, soprattutto dopo la nefasta esperienza targata Ubaldo Bocci. L'altra opzione è, al momento, più una suggestione. Alla quale però alcuni dirigenti moderati stanno davvero lavorando. Il nome in questione è quello di Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italia, vicepresidente di Confindustria, anni fa molto vicina a Matteo Renzi (con il quale ruppe, raccontano i retroscena romani, per una vicenda legata alla possibile candidatura di Vincenzo Boccia), ancora oggi legata da stima e amicizia col sindaco Dario Nardella. Una donna bella, elegante e di successo. E sicuramente non timida. Una vincente, dicono gli amici, un'arrivista sostengono le vipere fiorentine.
L'unico aspetto positivo per il centro destra di questa interminabile serie di notte dei lunghi coltelli in salsa toscana è che, come ribadito anche da Susanna Ceccardi, ad ottobre verrà ufficializzato il nome del candidato alla Regione. Una dimostrazione concreta che, al di là dei nomi, la scottatura di Firenze ha portato a più miti consigli. Perché, come diceva David Bowie nel 1973 “Just gonna have to be a different man, time may change me, but I can’t trace time”.
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