Le fiamme gialle fiorentine sono tornate a far visita ai capannoni della Madford Cowell di Campi Bisenzio, dove lo scorso gennaio avevano effettuato un sequestro di merce contraffatta. Questa volta per il proprietario dell'azienda, Maurizio Covelli di 57 anni, si sono aperte le porte del carcere per associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti e ricettazione. In compagnia del gestore sono finiti dietro le sbarre due acquirenti abituali, un viareggino 43enne e un altro residente a Montecatini Terme della stessa età. Per i suoi familiari invece, moglie (43enne), figlio (39enne) e nuora (35enne), tutti impiegati nell'azienda, sono state disposte le misure cautelative domiciliari. Le ordinanze sono state emesse dal gip Alessandro Moneti su richiesta del pm Ettore Squillace Greco. Contemporaneamente alle misure, nelle province di Firenze, Pistoia, Lucca e Milano, i finanzieri hanno eseguito perquisizioni domiciliari nei confronti di altre 8 persone indagate. L’organizzazione, esperta nella contraffazione dei prodotti Hermes, si avvaleva di un tecnico francese, una vera talpa, che dava preziose indicazioni alla ditta, affinché i prodotti fossero del tutto simili agli originali. Lo scorso gennaio persino i periti d’Oltralpe rimasero a bocca aperta, riscontrando l’ottima qualità dei manufatti, la Hermes però produce solo in Francia e quindi non potevano essere originali.
I prodotti finiti, soprattutto borse, venivano vendute in Italia e all’estero, Russia, Inghilterra, Svizzera, Hong Kong e Giappone. I prezzi arrivavano fino a 17.000 euro, 4.000 in meno di quelle originali.
Le fiamme gialle dopo i sequestri effettuati ad inizio anno, hanno sempre monitorato l’attività di Covelli, esperto pellettiere con precedenti penali per contraffazioni risalenti agli anni 90.
Questa mattina unitamente alle misure cautelari si è proceduto al sequestro del laboratorio, sito in Campi Bisenzio, Via del Limite, 148; ai macchinari, alle materie prime e agli oggetti utilizzati per la produzione; alle autovetture utilizzate per il trasporto delle borse; alla sede dell’Aston Martin di proprietà dello stesso Covelli, con le annesse fuoriserie; le quote sociali della Sitea Srl, acquistata precedentemente da Covelli; tutti i conti correnti bancari. Infine 132 borse per un valore di 1,2 milioni di euro.
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