E' uno dei più grandi misteri della storia dell'arte mondiale ed ha avuto origine proprio qui a Firenze nel palazzo più noto della città, Palazzo Vecchio. Nelle ultime ore la notizia di una probabile, clamorosa svolta.
Leonardo, il genio senza eguali, ancora una volta è lui a tenere tutti col fiato sospeso in attesa che un suo dipinto dischiuda, riveli finalmente quel segreto celato da secoli.
Anno 1503, Firenze, Sala del Gran Consiglio (oggi Salone dei Cinquecento), Pier Soderini, gonfaloniere a vita della rinata Repubblica fiorentina incarica l'artista di dipingere la parete destra della sala con La Battaglia di Anghiari vinta dai fiorentini contro i milanesi; dall'altra parte, alla sua sinistra l'altro grande genio dell'arte italiana Michelangelo, a lui viene commissionata La Battaglia di Càscina contro i Pisani. Nessuno dei due completò mai l'affresco e di entrambi non sono stati mai ritrovati i cartoni originali. Leonardo in particolare decise di ricorrere all'antica tecnica dell'encausto, la stessa usata dai romani e descritta da Plinio il Vecchio. Fissare a fuoco i colori per renderli più lucenti, più vivi e capaci di sfidare i secoli. Ma qualcosa andò storto, il fuoco non riuscì a raggiungere l'intera parete, seccò correttamente la base ma sciolse i colori nella parte più alta. Un fallimento che indusse l'artista a rinunciare a completare l'opera. Ma non tutto, sembra, fosse andato irremediabilmente perduto, a giudicare dalle descrizioni del dipinto redatte negli anni successivi da vari artisti e scrittori “E dopo aver salito le scale della Sala Grande, diligentemente date un’occhiata a un gruppo di cavalli e uomini, un pezzo di battaglia di Leonardo da Vinci, che ti colpiscono come una cosa miracolosa.” Anton Francesco Doni (1549).
Il dipinto poi scomparve misteriosamente qualche anno più tardi nel 1557 quando Giorgio Vasari che si occupò della decorazione della sala su richiesta di Cosimo I de' Medici, ricoprì le pareti con i suoi affreschi, gli stessi visibili oggi. Che il Vasari abbia distrutto il capolavoro interrotto di Leonardo o l'abbia solo ricoperto? Numerosi i tentativi che sono stati fatti lungo i secoli per dirimere il mistero del dipinto perduto. Ad infittire il mistero un indizio lasciato dallo stesso Vasari nel suo affresco dedicato alla Vittoria di Cosimo I a Marciano in val di Chiana, una scritta in stampatello sopra una bandiera bianca «CERCA TROVA». Poi una recente scoperta, un doppio muro ha acceso le speranze che La Battaglia di Anghiari sia sempre stata lì nel Salone dei Cinquecento, protetta da un'intercapedine lasciata dallo stesso Vasari. A partire dal 2008 il Comune firma con la National Geographic Society, il più autorevole istituto geografico del mondo, un accordo di collaborazione con lo scopo di promuovere e far conoscere le ricerche sull'affresco. Un'indagine radar coordinata dal direttore scientifico della ricerca, il professor Maurizio Saracini sulle tracce del dipinto da oltre 30 anni, sarebbe giunta forse a una svolta clamorosa.
Il 17 settembre prossimo, Matteo Renzi si recherà a Washington, lo ha annunciato ieri durante la Festa Democratica per delle importanti novità “potrebbe essere la scoperta più importante della storia dell'arte”.
Che la battaglia di Anghiari, dopo oltre 5 secoli, sia stata finalmente ritrovata?
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