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I dati

A gennaio 2016 inflazione in frenata a Firenze

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Inflazione in frenata a Firenze nel mese di gennaio. La variazione mensile è -0,5%, mentre a dicembre era +0,2%.

La variazione annuale è al +0,1%, mentre a dicembre era al +0,8%. A contribuire a questo dato sono state, rispetto al mese precedente, principalmente le variazioni negative registrate per le divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione, Trasporti e Prodotti alimentari e bevande analcoliche. In aumento la divisione abbigliamento e calzature.
È quanto emerge nell’anticipazione dei risultati del calcolo dell'inflazione a Firenze effettuato dall’ufficio comunale di Statistica per il mese di gennaio 2016 (che dovranno essere poi confermati dall'Istat) secondo gli indici per l'intera collettività nazionale.
In dettaglio rispetto al mese precedente nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione si registra il forte calo dei servizi di alloggio: -8,2% rispetto a dicembre 2015 e -8,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nella divisione Trasporti sono in diminuzione i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto ( 3,5% su base mensile, -6,9% su base annuale) In calo il trasporto aereo passeggeri (-4,8%) mentre si registrano aumenti per il trasporto passeggeri su rotaia (+2,5%).
La variazione negativa su base mensile dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche è dovuta alle diminuzioni dei vegetali (-2,0%), della frutta (-1,4%) e pane e cereali (-0,6%). In controtendenza i pesci e prodotti ittici (+0,6%). La variazione annuale del capitolo passa da +2,2% di dicembre a +0,7% di gennaio.
La divisione abbigliamento e calzature registra un aumento piuttosto significativo dovuto al rialzo dell’abbigliamento nel suo complesso (+1,0%).
La rilevazione si è svolta dal 1 al 21 del mese di gennaio su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall'Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall'Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale.
Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono diminuiti di -0,4% rispetto al mese precedente. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono invariati.
I prodotti a media frequenza di acquisto registrano una diminuzione di -0,8% rispetto a dicembre 2015 e di 0,1% rispetto a gennaio 2015. I prezzi di quelli a bassa frequenza sono in aumento di +0,1% rispetto a novembre 2015 e in aumento di +1,0% anche rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
I beni, che pesano nel paniere per circa il 52%, hanno fatto registrare a gennaio 2016 una variazione di +0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 48%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +0,1%.
Scomponendo la macrocategoria dei beni, emerge che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +0,8%. I beni energetici sono in diminuzione di -1,6% rispetto a gennaio 2015. I tabacchi fanno registrare una variazione +3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici fa registrare una variazione pari a +0,5%.

Si riportano per alcuni prodotti le medie delle quotazioni rilevate e le variazioni degli indici riferite a dicembre 2015:

 

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