Fra il 2010 ed il 2013 ha 'dimenticato' di dichiarare al fisco ricavi per 7,5 milioni di euro e ha evaso circa 1,5 milioni di euro di Iva.
E' l'accusa per la quale a Prato la guardia di finanza ha denunciato un imprenditore di 49 anni, cinese, che opera nel campo dell'importazione di tessuti dalla Cina.
In base a quanto ricostruito dalle fiamme gialle, l'uomo "si limitava ad omettere la presentazione delle previste dichiarazioni in materia di imposte dirette ed Iva" e per evitare i controlli aveva "adottato, quale unica accortezza, quella di fissare la sede legale della società presso lo studio di un professionista di Milano".
L'indagine è nata come filone di un'inchiesta della guardia di finanza di Firenze, in collaborazione con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, su una serie di aziende fittizie, le cosiddette 'cartiere', costituite per brevi periodi e i cui rappresentanti legali, perlopiù di nazionalità cinese, erano 'prestanome' nullatenenti e spesso irreperibili, che accettavano di svolgere quel ruolo in cambio di un compenso.
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