Via libera alla legge obiettivo per il contenimento dell'emergenza ungulati, come cinghiali e caprioli, in Toscana che prevede un piano triennale straordinario di abbattimenti per riequilibrare l'eccessivo numero di capi che creano danni all'agricoltura e all'ambiente.
In particolare sarà possibile cacciare i cinghiali, in certe zone, tutto l'anno.
Il provvedimento è stato approvato ieri dal Consiglio regionale al termine di un acceso dibattito d'aula iniziato martedì, al quale hanno assistito anche rappresentanti di animalisti e vegani fortemente critici verso la norma, e qualche cacciatore.
L'Assemblea si è espressa a maggioranza con il voto contrario di M5s e Sì Toscana a sinistra e l'astensione della Lega Nord. Su tutto il territorio toscano, è stato spiegato, si stimano circa 200 mila caprioli, 200 mila cinghiali, 8 mila daini e 4 mila cervi: una presenza quattro volte superiore rispetto alle altre regioni.
La legge, definita in accordo con l'istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra), consente una gestione speciale della caccia agli ungulati per proporzionare la presenza degli ungulati alle diverse caratteristiche del territorio regionale. Previste cacciate in braccata e in altre forme per la gestione delle catture. Nel testo sono individuate aree vocate alla caccia e non vocate (come le zone dove insiste l'agricoltura) e si realizzano forme di gestione venatoria e di controllo. Previsti poi percorsi di filiera e accordi con i centri di lavorazione delle carni per valorizzare il consumo in sicurezza di quelle dei capi abbattuti. Ai cacciatori sono richieste specifiche abilitazioni.
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