Come per attendere un´apparizione divina cronisti, dipendenti e cronisti dipendenti sono in attesa del "verbo", o per meglio dire graziosamente apprendere il dove la "parola" verrà propalata. A Firenze? Non sembra. A Milano? Probabile. Una conferenza non a inviti - come pur era di malato uso alla Fiorentina fino a qualche tempo fa la malattia - ma a invitati, invitati che però non verranno. Massimo Moratti infatti non ha accettato la sfida lanciatagli dal suo ex amico (nonché membro del cda nerazzurro) Diego Della Vale: la sfida a chiarirsi e chiarire su Calciopoli.Il proprietario della Fiorentina non c´è mai stato, almeno a parole, ad accettare l´onta della colpevolezza, quella nei processi sportivi (frettolosi, cialtroneschi, ingiusti) che però si poteva impugnare allora (vi ricordate quel fiero e poi obliato grido "Andiamo al Tar"?). E quella dei processi ordinari, tuttora in corso a Napoli. E´ comprensibile che Della Valle voglia difendere se stesso (non la Fiorentina che ha già pagato, un distinguo sottile, ma sostanziale), ma è pur vero che semmai il confronto dovrebbe avvenire a bocce ferme, insomma dopo la sentenza di primo grado.
Massimo Moratti con un atteggiamento tutt´altro che simpatico, e soprattutto non grave e greve di colpe nonostante l´abbia scampata su Calciopoli, l´ha fatto notare all´ex collega. Non è simpatico, abbiamo detto, ma forse sul punto ha ragione. Dopo i processi sportivi che penalizzarono vergognosamente la Fiorentina, i fratelli marchigiani ebbero l´occasione di alzare la testa, di innescare lo scandalo da uomini in buona fede nei confronti di un giudizio iniquo. In molti credemmo allora in quella presa di posizione forte, anzi fortissima. In molti sostenevamo, forti di documenti e deduzioni, la versione di una Fiorentina "vittima" e dei suoi proprietari di "taglieggiati" e non certo di "associati" alla famigerata "cupola". Eppure prevalse la ragion di stato, si scelse di abbozzare accettando quella punizione ingiusta. Perché gridare oggi allo scandalo chiedendo pubblici confronti? Forse perché a Napoli si avvicina la sentenza? Forse Diego Della Valle farebbe davvero meglio a difendersi al processo, in aula, nel luogo consono. Ha la capacità e soprattutto gli argomenti per farlo, infatti l´inchiesta ordinaria fa acqua quasi come quella sportiva e il collegio difensivo degli imprenditori marchigiani è di primissimo piano. La gente è stanca di sentir rammentare Calcipoli, specie quella fiorentina che ha subito in silenzio prima il danno e poi la beffa. L´orgoglio semmai bisognava difenderlo in tempo utile.
fonte: Stefano Prizio - ViolaGol.com
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