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Asilo all’ex Meyer, Giachi: «C’era una sola alternativa. Tenere una nuova struttura chiusa»

Immagine articolo - Il sito d'Italia

«C’era una sola alternativa. Tenere una nuova struttura chiusa, sotto chiave. Perché non abbiamo fondi né personale per gestirla in modo diverso da così».

Così la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi replica alla consigliera Donella Verdi (Sel) sulla vicenda dell’asilo nell’ex sede ristrutturata dell’ospedale pediatrico Meyer.
«Il Comune, da solo, non sarebbe mai stato in grado di aprire la struttura – ha spiegato - perché non abbiamo fondi né personale per gestirla. Nel 2014 sono andate in pensione 106 persone e ne abbiamo assunte 70, di cui il 90% insegnanti. Nel 2015 potremo assumerne 62. Questo significa che non posso avere un solo insegnante in più altrimenti il resto del Comune non va avanti».
«Il nostro compito è quello di rispondere alle esigenze delle famiglie e, in questo caso, di ridurre le liste di attesa – ha aggiunto la vicesindaca Giachi – e così, per superare i limiti al bilancio ed i blocchi del turno over, abbiamo adottato modalità diverse. Del resto, a Firenze esiste un sistema di gestione integrato, diretto e indiretto».
«Il bando di concessione consente a un gestore privato di trovare un punto di equilibrio per fare economia – ha sottolineato la vicesindaca - in cambio chiediamo una serie di cose. Anzitutto i 20 posti in disponibilità del Comune da assegnare con parametri Isee. Ma anche di adottare gli stessi standard del servizio pubblico, fissati con i parametri del regolamento regionale valido per tutti gli asili comunali, e un sistema di controllo continuo, sia dei parametri, che della soddisfazione degli utenti. Inoltre, la convenzione dura solo 5 anni non rinnovabili e il gestore ha anche il compito della manutenzione ordinaria dell’immobile. Il capitolato prevede, inoltre, che in corso di contratto il Comune possa chiedere prestazioni aggiuntive».
«Nessuno vuole rinunciare al sistema pubblico educativo fiorentino – ha concluso - per noi la priorità è garantire a tutte le famiglie che desiderano iscrivere i propri bambini all’asilo nido di poterlo fare. In discussione, dunque, non è l’alternativa tra pubblico e privato quanto la possibilità stessa di aprire nuove strutture. Il modello per l’ex Meyer, adoperato per la prima volta nella realtà fiorentina, consente al contempo di creare un nuovo servizio per la prima infanzia, ritenuto naturalmente fondamentale ai fini del perseguimento dell’obiettivo dell’azzeramento della lista di attesa, e di offrire in generale un sistema di proposte più ampie e diversificate per i bambini, le famiglie ed il territorio».

 

 

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