Si celebrerà il 20 febbraio 2019 il processo in Cassazione per padre Gratien Alabi, condannato a 25 anni per l'omicidio volontario e la sparizione del cadavere di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa da Ca Raffaello nel comune di Badia Tedalda (Arezzo) il primo maggio 2014 e mai ritrovata.
A presentare il ricorso contro la sentenza pronunciata il 14 dicembre scorso dalla Corte d'assise d'appello di Firenze sono stati gli avvocati del frate congolese Gratien Alabi, noto dai suoi ex parrocchiani come padre Graziano.
In primo grado la Corte d'assise di Arezzo aveva inflitto al religioso una condanna a 27 anni.
Nelle settanta pagine delle motivazioni della sentenza d'appello, i giudici hanno ricostruito le vicende che portarono all'omicidio della 50enne, accogliendo sostanzialmente le tesi dell'accusa e della corte d'Assise di Arezzo, e hanno aggiunto, inoltre, che padre Gratien ha ucciso Guerrina Piscaglia strangolandola a mani nude.
Il movente, che in primo grado non era stato accertato, secondo i giudici d'appello fiorentini sarebbe stata la paura che Guerrina rivelasse fatti "scabrosi" ai superiori religiosi del sacerdote e ai carabinieri.
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