Cala il sipario sulle primarie, la vittoria di Bersani è netta, ma il Rottamatore ha il merito di averci provato sino in fondo. Sale sul palco della Fortezza da Basso con gli occhi lucidi e con tanta dignità. "Ho perso - dichiara - onore a Bersani". La novità è anche in questo, nello stile. In un mondo, quello della politica, dove non perde mai nessuno, dove tutti si nascondono dietro mille analisi, Matteo Renzi ammette candidamente la sconfitta.
"Noi volevamo cambiare veramente il Paese, - ricorda - rivoluzionare la burocrazia, modernizzare, non ci siamo riusciuti e in qualcosa ho sbagliato". Si assume tutte le responsabilità per quello che poteva essere e non è stato, parla con il cuore il mano, fa autocritica "non sono riuscito a togliermi l'immagine del ragazzetto e chiedo scusa". Invita i suoi al sorriso e cita il cantautore Samuele Bersani "E' sempre bellissima la cicatrice che mi ricorderà di essere stato felice". La ferita sulla pelle c'è, il cammino verso Palazzo Chigi almeno per stasera si interrompe, ma la politica - ricorda a ragion veduta il sindaco - è fatta per i giovani non i per i batman o gli scilipoti. Lancia un appello davanti a una platea numerosa nonostante l'esito: "I padri non abbiano paura di farsi sostituire, di farsi guidare dai figli".
"Abbiamo dalla nostra entusiasmo, tempo e libertà", afferma con forza Matteo Renzi. E ha ragione. Dopo la sua battaglia gli under 40 avranno meno timore nell'affrontare sfide impossibili e a mettersi in gioco. "Se non ci occuperemo di politica, la politica continuerà a occuparsi di noi". Abbiamo visto con quali risultati.
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