Alla vigilia del sesto anniversario dall’inizio della guerra in Siria, che ricorre domani, 15 marzo, Firenze accende i riflettori sulla tragedia umanitaria che ha sconvolto il paese mediorientale, provocando oltre 300 mila vittime, circa 4,9 milioni di rifugiati costretti ad abbandonare il Paese e oltre 13 milioni e mezzo di persone che all’interno della Siria necessitano di assistenza umanitaria. Comune di Firenze e Oxfam lanciano quindi un messaggio di speranza rivolto al popolo siriano, perché quello di quest’anno sia l’ultimo anniversario dall’inizio del conflitto segnato da spargimenti di sangue e si arrivi al più presto ad una soluzione pacifica. E proprio per testimoniare la vicinanza di Firenze ad un intero popolo stremato dalla guerra, stasera, al calar del sole, la Loggia dei Lanzi di piazza della Signoria si accenderà di rosso per tutta la notte.
“Con questa iniziativa vogliamo ‘accendere le luci’ e sensibilizzare l’opinione pubblica sul conflitto siriano inviando un messaggio non solo simbolico di solidarietà, che vuole raggiungere un intero popolo in fuga dalle atrocità della guerra” ha detto l’assessora alla cooperazione e relazioni internazionali Anna Paola Concia. “Rispetto ad una crisi umanitaria su cui bisogna sempre mantenere viva l’attenzione, Firenze continua ad essere a fianco delle popolazioni colpite e in prima fila nell’accoglienza dei rifugiati”.
“Siamo di fronte alla più grande tragedia umanitaria dal secondo dopo guerra e ringraziamo il Comune di Firenze per essere per il terzo e speriamo ultimo anno al nostro fianco e a quello del popolo siriano - ha aggiunto Alessandro Bechini, direttore dei programmi in Italia di Oxfam - Oxfam è ormai al lavoro da sei anni e ha portato un aiuto concreto a oltre 2 milioni di persone all’interno della Siria, in Libano e in Giordania, ma non ci fermeremo qui, perché crediamo sia fondamentale adesso offrire accoglienza anche nel nostro paese ai rifugiati siriani più vulnerabili. Da aprile Oxfam aderisce infatti al progetto Corridoi umanitari, inaugurato più di un anno fa dalla Diaconia valdese e dalla Comunità di S. Egidio, che ha già portato in Italia 700 rifugiati siriani, attraverso una via sicura e grazie a visti umanitari previsti dal diritto internazionale. L’obiettivo è ospitarne 1.000 entro la fine del 2017 in varie città italiane tra cui Firenze dove nei prossimi mesi accoglieremo alcune famiglie che attualmente hanno trovato rifugio in Libano”.
L’emergenza umanitaria in Siria (dati Oxfam)
Secondo le stime delle Nazioni Unite, sei anni di conflitto hanno causato oltre 300.000 vittime ma il conteggio effettivo potrebbe essere di gran lunga superiore. In questo quadro, quasi il 60% della popolazione ha bisogno di assistenza sanitaria, ma oltre la metà delle strutture pubbliche sono chiuse o solo parzialmente funzionanti. All’interno del Paese in questo momento circa 13 milioni e mezzo di uomini, donne e bambini, hanno bisogno di assistenza umanitaria e di protezione tra cui 5,7 milioni di persone hanno immediato bisogno di aiuto. Un quadro di devastazione in cui oltre 1 milione 700 mila bambini non possono più andare nelle tantissime scuole distrutte dalla guerra e 4 siriani su 5 vivono in povertà, con 6,5 milioni di abitanti che hanno scarsissimo accesso a beni e servizi primari come cibo, acqua potabile ecc.. Secondo le stime la perdita complessiva per l’economia siriana dal 2011 a causa della guerra ha ormai raggiunto i 255 miliardi di dollari. L’esodo di 4,9 milioni di profughi nei Paesi confinanti
Al momento circa 4 milioni e 900 mila siriani sono registrati come rifugiati nei paesi al confine con la Siria o in Nord Africa. Di questi: oltre 1 milione sono ospitati in Libano in campi informali con oltre 1.700 comunità locali coinvolte; oltre 2,9 milioni di persone si trovano in Turchia; più di 650 mila in Giordania (di sui solo il 21% sono accolti in campi ufficiali); mentre 230 mila si sono rifugiate in Iraq, 115 mila in Egitto e altre 29 mila negli altri Paesi del Nord Africa. Le situazioni più gravi si registrano in Giordania - dove l’86% dei rifugiati vive al di sotto della soglia di povertà di 3,2 dollari al giorno - e in Libano dove il 70% dei siriani che si trovano nel Paese vivono con meno di 4 dollari al giorno.
Dall’inizio della crisi Oxfam ha prestato soccorso a oltre 2 milioni di siriani. Dal marzo 2014, Oxfam all’interno della Siria ha fornito acqua pulita a più di un milione di persone attraverso camion cisterna, riparando reti idriche e pozzi. Ha inoltre sostenuto le comunità locali nella fornitura di servizi fondamentali come quelli igienico-sanitari per la prevenzione di epidemie. Lo scorso novembre è riuscita a installare anche un generatore nella principale stazione idrica di Aleppo, Suleiman al-Halabi, garantendo così acqua pulita ai 2 milioni di abitanti della città. In Giordania e in Libano infine, Oxfam ha sviluppato attività a sostegno di oltre 186 mila rifugiati siriani e persone vulnerabili ospitate nelle comunità locali, impegnandosi a garantire accesso ad acqua e cibo, a servizi igienici di base.
Tutte le informazioni su Oxfam a fianco di profughi siriani e la campagna #Savinglives su: http://www.oxfamitalia.org/savinglives/
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