Un nuovo criterio per la classificazione del rischio alluvioni sui territori, la magnitudo idraulica, ovvero la combinazione tra il battente di riferimento - la quota sul piano strada che si stima possa raggiungere una grave precipitazione - e la velocità della corrente.
Parametro che supera il precedente concetto di pericolosità, che teneva di conto solo della frequenza di accadimento dei fenomeni alluvionali, non dell’intensità né quindi dell’entità degli eventuali danni provocati. È ciò che prevedono le modifiche alla legge regionale 21 del 2012 riguardo alle disposizioni su "Rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua", approvate nella seduta di ieri del Consiglio regionale della Toscana. Già inseriti in legge gli emendamenti proposti dal presidente della Commissione Ambiente e territorio Stefano Baccelli, riguardanti la previsione di specifici contributi ai Comuni (480 mila euro in totale) per l’implementazione delle mappe nei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale e l’incentivazione a forme di collaborazione pubblico-privato per la realizzazione di opere idrauliche e dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci, volti a favorire la rigenerazione urbana, tutelare strade urbane preesistenti senza alcun aggravio di rischio idraulico e permettere la possibilità di utilizzo delle sponde in presenza di impianti di interesse pubblico storicizzato.
“Questa proposta di legge rivoluziona il concetto di rischio idraulico, finora un concetto meramente statistico basato sulla periodicità degli avvenimenti: con la magnitudo idraulica viene finalmente introdotta una variabile ulteriore che raffina e radiografa meglio il territorio, calcolando la violenza degli eventi alluvionali. – ha spiegato Baccelli - Questo farà sì che in alcuni casi la normativa risulterà più rigorosa di quella finora in vigore, in altri casi permetterà ampliamenti o costruzioni a condizione di realizzare corrispondenti opere idrauliche , in altri ancora consentirà invece di fare trasformazioni, nel principio della rigenerazione urbana. Situazioni che emergeranno compiutamente solo dopo una mappatura cogente, perché se finora abbiamo chiara la morfologia del bacino pilota dell’Arno o del Serchio, di altre aree meno caratterizzate andrà valutato con attenzione il rischio: con questo obiettivo i comuni dovranno adeguare gli studi idraulici, motivo per cui abbiamo messo a loro disposizione importanti risorse economiche. Si inaugura inoltre una nuova stagione di collaborazione tra pubblico e privato per il cofinanziamento di opere di prevenzione idraulica. Si inserisce il divieto di copertura dei corsi d’acqua e dove sia preesistente, la necessità di realizzare gli opportuni interventi di adeguamento, una modifica resasi urgente dopo i tragici fatti alluvionali che hanno colpito Livorno lo scorso anno. Il risultato complessivo è una normativa all’avanguardia, sorta da un grande lavoro di ascolto e confronto – di cui ringrazio gli uffici per il grande impegno – che sarà in grado di coniugare sviluppo e difesa del territorio”.
“Una grande responsabilità quella dimostrata da tutti coloro che hanno fatto la propria parte in questo lungo percorso, i tanti soggetti ascoltati, gli uffici, tutti i protagonisti di un lavoro importante e complesso. – ha fatto presente Elisabetta Meucci, consigliera regionale Pd e componente IV commissione - Il risultato è una legge che riesce a centrare un obiettivo ambizioso, quello di coniugare sviluppo e sicurezza, per un’efficace gestione del territorio. Il provvedimento è assolutamente innovativo, fa uscire il rischio idraulico dalla logica dell’emergenza e se da un lato crea finalmente omogeneità nell’applicazione delle norme in materia, superando le criticità della normativa vigente, dall’altro va a rafforzarne i principi guida, ovvero la valorizzazione del territorio urbanizzato, la rigenerazione del patrimonio edilizio e anche la salvaguardia del territorio rurale. Elemento virtuoso poi anche il già ricordato raccordo tra pubblico e privato, dove il pubblico guida e indirizza l’attività del privato che può contribuire così alla sicurezza del territorio finanziando opere di prevenzione. Sono particolarmente soddisfatta che sia stato accolto l’emendamento a mia firma con cui si norma la fruizione delle sponde dei fiumi, che possono essere utilizzate da parte di funzioni pubbliche storicizzate, presenti da almeno 40 anni, aspetto che riguarda tutta la Toscana ma che in particolare per Firenze potrà essere utile per la riqualificazione della storica Rari Nantes”.
"Orgoglioso di aver partecipato al lavoro guidato con straordinaria capacità in Commissione dal Presidente Baccelli. – ha fatto presente Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd e vicepresidente segretario Ambiente e territorio - Un atto di grande innovazione e responsabilità nel quale vedo anche un ulteriore gesto di attenzione e rispetto nei confronti del territorio toscano in generale e di quello livornese in particolare, alimentato dagli elementi emersi anche dal sopralluogo compiuto proprio dalla Quarta Commissione a Livorno, nei giorni successivi alla tragica alluvione di settembre".
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