La politica toscana non annoia mai. La giunta fiorentina, appena presentata, avrà immediatamente bisogno di un cambio tra gli assessori. Almeno così sostiene Ernesto Ferrara sulle pagine odierne di Repubblica.
“Secondo il testo unico degli enti locali serve almeno il 40 per cento di donne nelle giunte dei Comuni sopra i tremila abitanti”. Tradotto: non tre ma quattro. Motivo per il quale uno dei sette maschietti dovrà lasciare subito l'agognato scranno.
In sostanza, in nome di una assurda legge sulle quote rosa, il primo cittadino, eletto con una maggioranza schiacciante, non potrà decidere a chi affidare le deleghe. Una autentica follia.
Chi salterà? La sensazione che “l'assessore per un giorno” che rischia di più sia Cosimo Guccione e la figura che, al contrario, potrebbe rientrare dalla porta di servizio sia Alessia Bettini. Certo che se il buongiorno si vede dal mattino, la sensazione è che saranno cinque anni movimentati...
Nel frattempo nel centro sinistra si è aperta una partita a cinque per le elezioni regionale del prossimo anno, con Eugenio Giani, Simona Bonafè e Federico Gelli nettamente favoriti per il ruolo di candidato governatore rispetto a Stefania Saccardi e alla suggestione di una notte Luca Lotti. L'attuale presidente del consiglio regionale è pronto a lanciare, il prossimo 25 giugno, la sua campagna elettorale, con lo slogan “Giani 20-20”.
Non vi è dubbio che l'ex socialista sia la figura più temuta dal centro destra. Per la sua grande popolarità, la sua notevole cultura e soprattutto perché potrebbe rappresentare “il modello Nardella” su scala toscana, quello cioè di una sinistra non ideologica. Pronta a parlare, se necessario, anche di immigrazione e sicurezza.
Nel centro destra, dopo la batosta clamorosa di Ubaldo Bocci a Firenze, i vertici stanno lavorando alacremente per il prossimo anno. I nomi che circolano sono sempre gli stessi. Susanna Ceccardi e il giornalista Paolo Del Debbio.
Su un aspetto sono tutti d'accordo: il candidato dovrà essere espresso, senza se senza ma, dalla Lega. Il giornalista di Mediaset non pare però essere interessato all'offerta e rischiare il sindaco di Cascina, appena eletta al Parlamento Europeo, può rappresentare un notevole azzardo.
Per questo, tra le segrete stanze, è iniziato a circolare il nome di Manuel Vescovi, l'uomo che ha trasformato il movimento di Matteo Salvini in Toscana da insignificante a dominante. Una figura di spicco, mai sopra le righe ma dalle idee chiare e dal pedigree fortemente leghista.
In tutto questo scenario c'è un'ombra, quella del partito di Matteo Renzi, che nascerà tra settembre e ottobre. E che potrebbe avere numerose adesioni anche da figure di spicco di Forza Italia (soprattutto nel nostro territorio).
Perché, come dicevano i Folkabbestia nel 2017 “È la baraonda, la nave che affonda, qualcuno ci aiuti, si salvi chi può”.
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