Il presidente del Supremo Tribunale Federale brasiliano, Cezar Peluso, ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cesare Battisti dopo il no all'estradizione pronunciato dall'ex presidente Lula.
Sit-in e manifestazioni si sono svolti oggi in diverse città d'Italia per contestare la decisione del presidente uscente del Brasile Lula di negare l'estradizione del terrorista Cesare Battisti.
"Se il presidente Lula non concederà l'estradizione, sarò in piazza ai primi di gennaio insieme ai ragazzi della Giovane Italia, per dimostrare tutta la solidarietà dei giovani italiani ad Alberto Torregiani e ai familiari delle vittime".
L'aula della Camera esaminerà martedì 18 gennaio la mozione dell'Udc, a prima firma Pier Ferdinando Casini, sulle iniziative volte a risolvere il problema dell'estradizione in Italia di Cesare Battisti, dopo il "no" del presidente brasiliano Lula. La presentazione della mozione era stata annunciata nel corso della manifestazione di fronte all'ambasciata brasiliana a Roma. La calendarizzazione è stata decisa dalla capigruppo di Montecitorio.
Piazza Navona gremita da un centinaio di persone, tra cui molti esponenti del Pdl, del Movimento per l'Italia, dell'Udc e una delegazione Idv, davanti all'ambasciata del Brasile contro la decisione di Lula di non estradare Battisti. Tanti gli striscioni esposti dai manifestanti, che chiedono "giustizia e non vendetta" e definiscono Lula e Battisti "vigliacchi".
"Ho appreso con profonda amarezza la notizia del diniego da parte del Governo brasiliano dell'estradizione di Cesare Battisti. In qualità di Sindaco di Milano e di cittadino italiano intendo esprimere tutta la mia indignazione per tale decisione". E' quanto si legge nella lettera indirizzata dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti, al Console Generale Luiz Henrique da Fonseca del Consolato Generale del Brasile.
Nel giornata delle manifestazioni di piazza contro la decisione di Lula di negare l'estradizione di Cesare Battisti, sono spuntati a Roma, in gran parte nei dintorni dell'ambasciata brasiliana in piazza Navona, numerosi manifesti che inneggiano alla decisione dell'ex presidente brasiliano e alla figura del terrorista dei Pac. Manifesti che portano il logo di un casco e la firma del gruppo 'Militant'. 'Battisti libero, liberiamo gli anni '70', si legge nello slogan che campeggia sotto la foto del manifesto.
Il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero si smarca dalle proteste sul caso Battisti, cita l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e pone un netto distinguo sulla pioggia di critiche in vista della probabile negazione dell'estradizione dell'ex terrorista da parte del presidente del Brasile. Lo fa in un intervista a Repubblica nella quale sostiene "che sia l'esecutivo sia le forze politiche dovrebbero rispettare di più uno Stato come quello sudamericano".
"Nessuno pensi che il 'no' all'estradizione di Battisti sia senza conseguenze". Si esprime senza mezzi termini il minstro della Difesa Ignazio La Russa, che ìn un'intervista al Corriere della Sera si dice "pronto ad appoggiare iniziative di boicottaggio". Un 'no' di Lula, sottolinea, sarebbe "una grande ferita nei rapporti bilaterali", ma anche "un atto di grande mancanza di coraggio, perché lui se ne va, ma il Brasile resta".
E aggiunge che "la seconda motivazione circolata, quella cioè di preservare l'integrità di Battisti, "sarebbe peggio della prima che accusava la giustizia italiana".
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