Molti cittadini pensano ancora che Lodi sia, sostanzialmente, un posto tranquillo, bucolico, che non risente dei problemi dell'hinterland milanese.
Purtroppo questo è un errore di valutazione, compiuto anche da alcuni amministratori, che ha portato a sottovalutare negli ultimi anni il fenomeno delle risse da strada, con annessi accoltellamenti e ricoveri in ospedale.
Le scuole del lodigiano soffrono da anni del male del vandalismo.
Il vistoso fenomeno è sotto gli occhi di tutti, da almeno una quindicina d'anni, visibile sui muri di ogni istituto superiore del capoluogo, ma anche di altri edifici della Provincia.
La cifra che ogni anno viene presentata dai teppisti alla Provincia è piuttosto salata e ben calcolabile, in quanto le spese dovute alla riparazione dei danni dovuti ad atti vandalici deve essere rendicontata da ogni scuola in una voce distinta dal resto dei lavori ordinari.
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Anche per l'ultimo filone dell'inchiesta "Rifiutopoli", la Provincia di Lodi si costituisce parte civile.
Lo dichiara il Presidente, Pietro Foroni, che vuole capire se in passato siano state compiute tutte le azioni in potere dell'amministrazione Provinciale, per evitare le gravi conseguenze che dall'inizio dello scandalo ad oggi hanno riempito le pagine dei quotidiani locali e non solo.
Infatti nella macro-inchiesta sono stati coinvolti molti ex-dirigenti di palazzo San Cristoforo, soprattutto del settore ambiente.
Il problema del commercio in centro a Lodi è annoso e di difficile soluzione.
Negli ultimi tempi però la situazione si sta aggravando sempre più, causando la chiusura di un gran numero di negozi, fra cui molti nomi storici della città.
Infatti, dopo la chiusura di Video Planet e del Discobolo di qualche anno fa, hanno chiuso i battenti la storica profumeria di Via Incoronata, seguita da "Il paradiso dei dormiglioni" e altri negozi minori.
E alla fine intervenne l'Antimafia.
Dopo i numerosi roghi di piazzole ecologiche e discariche, avvenuti durante il 2010 in tutto il territorio lodigiano, la Direzione distrettuale Antimafia ha avocato a sè le indagini su questi fatti.
La motivazione dell'intervento è presto detta.
La frequenza degli episodi, la distribuzione omogenea sul territorio della Provincia e l'evidente matrice dolosa, hanno portato a un naturale interessamento degli inquirenti che si occupano di racket.
Purtroppo il problema della droga è a Lodi, come in tutta Italia, arrivato a un limite che potremmo definire non più sopportabile.
Infatti, nonostante l'impegno sempre maggiore delle forze dell'ordine e lo smantellamento di più di una banda nel 2010, le sostanze proibite trovano sempre una via per giungere ai consumatori.
La notizia che risuona quindi negli ultimi giorni è quindi un semplice episodio della lotta allo spaccio.
I fatti: due nordafricani vengono arrestati per detenzione di 30 (trenta!) chilogrammi di hashish ciascuno.
Le storie di mafia e pizzo, che sembrano ormai all'ordine del giorno in Lombardia, lambiscono anche il lodigiano.
Vittima è un abitante di Sant'Angelo Lodigiano che, arrivato nel nostro territorio da Gela per cercare fortuna, l'aveva trovata, sotto forma di una schedina vincente, del valore di 7 miliardi di lire.
Quella che per molti è una benedizione si era in fretta trasformata in una condanna.
Nella notte fra venerdì 7 e sabato 8 gennaio è stata data alle fiamme un'auto nel sottopassaggio ferroviario di via Piermarini a Lodi.
Ad accorgersene loro malgrado sono stati i residenti nella zona, svegliati dalle esplosioni provenienti dal rogo.
Impauriti e soprattutto colti dal timore che qualcuno fosse all'interno della vettura, una Citroen, hanno prontamente chiamato le forze dell'ordine e i Vigili del fuoco, che hanno appurato la matrice dolosa dell'incendio.
Dopo una stagione non rosea per i commercianti del centro, che soffrono sempre più della concorrenza dei (forse troppi) centri commerciali aperti in provincia, la mattina di domenica 9 gennaio ha visto uno scenario che fa sorridere il commercio cittadino.
L'inizio dei saldi ha infatti portato una folla di consumatori nelle strade della città, che non si vedeva da mesi.
Oltre a Piazza della Vittoria, occupata dal mercato, il Corso Roma assomigliava a un fiume di persone che entravano e uscivano dai negozi. Stesso scenario per Corso Umberto, Piazza Castello e le zone limitrofe.
Cresce il numero degli anziani a Lodi, ma soprattutto quello dei pensionati.
E' quanto emerge da un'analisi della CGIL, sulla base delle informazioni fornite dall'INPS.
Beneficiari di pensioni, fra invalidità, reversibilità e pensioni ordinarie sono quasi 60 000 soggetti, quindi quasi un terzo della popolazione della Provincia.
Se aumenta il numero di iscritti all'INPS, aumenta anche il fabbisogno relativo all'assistenza ai malati.
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