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Caso Esprit, i soci danno mandato ai legali

"Comportamenti aggressivi, strumentali e devianti della realtà da parte di qualche consigliere regionale"
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Immagine articolo - italia domani

Qualche riferimento criptico e larvate ipotesi di querela nel comunicato diffuso oggi da Esprit. Dopo un lungo silenzio, l'assemblea dei soci del consorzio (composto da Cisl Toscana, Confcooperative Toscana, Uil Toscana, A.G.C.I. Toscana, progetto Toscana, Banca Etica e CEFORCOOP) si è riunita per stilare una nota di censura sulle "ennesime notizie di stampa relative alle attività di Esprit", dando mandato ai propri legali "di tutelare in tutte le forme possibili il proprio buon nome e la propiria immagine". "Troppi sono stati gli interventi sulla stampa che hanno cercato di gettare discredito su un'attività assolutamente trasparente, chiara e volta all'aiuto e all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati - si legge nella nota -. I Soci di Esprit non sono interessati alle strumentalizzazioni politiche, ma preferiscono il lavoro serio, continuo, riconosciuto, soprattutto da parte dei soggetti e delle realtà difficili cui da tempo rivolgono la loro attenzione e il loro impegno. I Soci non avevano finora manifestato apertamente la loro posizione per rispetto al lavoro di indagine della Procura di Firenze e della stessa Commissione d'inchiesta del Consiglio Regionale toscano. Rispetto - si legge ancora - che, invece, non si rileva in alcuni comportamenti aggressivi, strumentali e devianti della realtà da parte di qualche consigliere regionale che non ha evidentemente altro fine che suscitare una tempesta mediatica atta a gettare discredito su questa esperienza". Raggiunta telefonicamente, la direttrice del consorzio, Viviana Viviani - indagata per abuso d'ufficio dalla procura di Firenze insieme al marito, l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori - non ha voluto dare ulteriori particolari, limitandosi a spiegare che l'assemblea dei soci si è riunita appositamente questa mattina per diffondere la nota e per rendere noto di avere dato mandato ai propri legali. Sul proprio profilo Facebook fanno invece riferimento alla vicenda i consiglieri Giovanni Donzelli, presidente della Commissione d'inchiesta del Consiglio regionale toscano sul caso Esprit, e Stefano Mugnai, che hanno portato alla luce con una serie di interrogazioni le vicende sulle quali è al lavoro la procura di Firenze. "Se il tentativo è quello di intimorirmi, hanno sbagliato persona...", si legge nella pagina Facebook di Donzelli. Mentre Mugnai, sempre sul profilo personale del social network scrive: "Esprit (vicenda Salvadori per capirsi) dà mandato ai legali....... Io ed i colleghi continuiamo imperterriti a fare i consiglieri regionali. Dispiaciuti, ma non intimoriti". Nella nota l'assemblea dei soci di Esprit ha fornito una ricostruzione della vicenda, ribadendo di "non aver ricevuto alcun contributo da Regione Toscana, ma ha vinto nel 2002 e poi nel 2008 bandi per destinare e non usare per sè le risorse del Fondo Sociale Europeo finalizzate all'inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate. Grazie a queste risorse sono nate oltre 100 imprese e sono state coinvolte oltre 800 persone che, probabilmente, avrebbero avuto scarsissime possibilità di entrare nel mercato del lavoro tradizionale". "Una disinvolta disinformazione - conclude la nota - ha, inoltre, attaccato le attività relative all'Accreditamento Sociale: la verità è che Esprit ha potuto offrire gratuitamente alle strutture del terzo settore l'accompagnamento verso questo accreditamento grazie a finanziamenti di un progetto presentato ed accolto prima da CESVOT e poi dalla Regione Toscana. Nulla Esprit e i suoi Soci hanno mai tenuto per sè, come dimostra la documentazione già in possesso della Magistratura e della Commissione regionale d'inchiesta".

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