È di una donna lo scheletro ritrovato giovedì scorso nell'ex convento di Sant'Orsola a Firenze, nell'ambito della ricerca sui resti mortali di Lisa Gherardini. E gli esperti sperano che quelle ossa appartengano proprio alla gentildonna che ispirò a Leonardo da Vinci, stando al racconto di Giorgio Vasari, l'enigmatico ritratto della Monna Lisa custodita al Louvre di Parigi. Intanto, sono iniziate le operazioni di recupero sui resti emersi all'interno della prima tomba terranea. Oggi i ricercatori hanno provveduto - come primo passo - al consolidamento dei resti ossei rinvenuti dentro la tomba posta tra la prima e la seconda cripta, proprio per evitare la loro frantumazione nel momento in cui la salma verrà sollevata per esser portata fuori dalla tomba. "Solo una parte del bacino e della dentatura non sarà consolidata - dicono gli antropologi - per permettere le operazioni di prelievo del dna dai frammenti integri, senza alterarne il risultato". "Durante la fase propedeutica di ripulitura dello scheletro gli antropologi impegnati nelle operazioni di scavo, hanno potuto accertare che siamo di fronte allo scheletro di una donna", ha detto Silvano Vinceti, responsabile del progetto del Comitato Nazionale per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali. Le operazioni di scavo riprenderanno con questo calendario: lunedì 6 giugno si lavorerà per risolvere il mistero della cosiddetta seconda cripta, mentre martedì gli archeologi inizieranno l'apertura della seconda tomba terranea rinvenuta durante la prima campagna di scavi.
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