Due tombe subito sotto il pavimento e la possibile copertura in mattoni di un ambiente sotterraneo, forse una cripta, sono i primi, immediati, risultati emersi dallo scavo avviato stamani nella chiesa dell'ex convento di Sant'Orsola, a Firenze, per trovare la sepoltura di Lisa Gherardini Del Giocondo, la donna morta nel 1542 a cui Leonardo si sarebbe ispirato per la monna Lisa. ''Due apparenti sepolture in mattoni appena sotto il pavimento confermano le tracce indicate dal georadar - ha commentato Silvano Vinceti, portavoce del Comitato che coordina la ricerca, patrocinata dalla Provincia di Firenze -. Ma e' interessante anche quella che sembra la superficie di un arco, una volta a mattoni: é accanto a dove c'era l'altare e forse sotto c'e' la cripta di cui parlano i documenti storici e che corrisponde al punto dove l'ha evidenziata il georadar; potrebbe trattarsi anche di un ossario''. ''Lo scavo comunque è solo l'inizio, abbiamo fatto pochi centimetri - prosegue Vinceti - si dovrà andare sotto almeno due metri e servirà almeno una settimana di lavori per avere un quadro più esatto della situazione''. Le operazioni si svolgono con la direzione della Soprintendenza archeologica della Toscana e vengono effettuate con strumenti molto semplici - pala, cazzuola, rastrello, pennelli - e a momenti anche a mano. Gli archeologi hanno trovato anche frammenti di ceramica del '400-'500 e piccoli reperti ossei, sembra di animali, mescolati a terra di riporto. Tutto il materiale viene repertato, mentre la terra di scavo viene depositata a mucchi su un lato della chiesa. Obiettivo dell'intera ricerca è trovare i resti di monna Lisa per ricostruirne il volto e confrontarlo con l'immagine del dipinto del Louvre: perciò, dopo l'intervento di storici dell'arte ed archeologi, sono pronti a intervenire anatomo-patologi, antropologi e biologi.
Gli scavi nell'ex Convento di Sant'Orsola sono iniziati stamattina intorno alle 11,00. L'ambiziosa ricerca punta a trovare la tomba di Monna Lisa, ovvero Lisa Gherardini, da molti considerata la modella della Gioconda dipinta da Leonardo da Vinci. Pale, picconi e cazzuole, ma si scava anche a mani nude per non rischiare di intaccare i reperti. Una squadra di otto operai, diretti da Carlotta Cianferoni della Soprintendenza archeologica della Toscana, saranno impegnati per un periodo tra 15 e 30 giorni all'interno dell'ex chiesa, con l'obiettivo di portare alla luce interamente le due o tre sepolture che stanno emergendo dalla nuda terra del sottosuolo. Nei giorni scorsi gli operai hanno rimosso uno strato di 36 centimetri di cemento armato che negli anni '80 fu gettato nell'ex convento in vista della realizzazione di una caserma. L'area di oltre 100 metri quadrati dove avviene lo scavo è stata scelta in base ai risultati dei test con il georadar, eseguiti tra il 27 e il 29 aprile scorsi.
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