Provocazione, rigurgito nostalgico, astuto ammiccamento, passione per le vecchie foto o semplice furbata, quella dell'immagine di un Giorgio Napolitano visibilmente più giovane impegnato in un comizio del Partito Comunista, che l'assessore Massimo Mattei posta sul proprio profilo facebook in questi giorni di visita del Capo dello Stato a Firenze.
Se da un lato, evidentemente, Mattei rivendica la propria vicinanza alla storia politica del Presidente della Repubblica, dall'altro ha tutta l'aria di essere una caduta di stile quella di 'preferire' per l'occasione all'immagine dell'arbitro della contesa politica, quella di ex militante del P.C., con tanto di falce e martello in bella vista, ovviamente. Una scelta discutibile, di cattivo gusto, soprattutto in questi giorni in cui la visita di Napolitano è stata fortemente imperniata sul tema dell'Unità d'Italia. La foto oltre a correre il rischio di riaprire la trita polemica attorno allo sfoggio di vecchi simboli ormai appartenenti al passato, e che, si rassegnino gli instancabili nostalgici, nulla ha più a che fare col presente storico e politico, sminuisce l'immagine istituzionale di un uomo quale è il Presidente della Repubblica che ormai da piu parti viene percepito come il Padre della Nazione, il garante della Costituzione, capace, lui solo, di tenere a freno gli screzi di una classe politica ormai forse troppo esibizionista, che ha dimenticato la sobrietà del confronto, la misura e il vigore, quello sì di un'ideologia, ma anche l'eleganza di un'idea. E dire che proprio dal Presidente nei giorni scorsi era arrivato l'ennesimo invito ad abbassare i toni. Non c'è peggior sordo...
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