Una mostra antologica e storica affascinante come poche altre quella che sarà inaugurata oggi pomeriggio alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti intitolata “Dagli splendori di corte al lusso borghese. L'Opificio delle Pietre Dure nell'Italia unita” che segue l'importante cambiamento che l'unità nazionale segna per l'istituto fiorentino e ne celebra le creazione ottocentesche. Tavoli, cofanetti, ante di armadio e altri oggetti di arredo mostrano la brillante lavorazione delle pietre dure dell'epoca con decori floreali e naturali che il più delle volte risaltano dai fondi neri con tonalità brillanti.
“Questa mostra è la prosecuzione di un percorso che ha già avuto due tappe precedenti: una nel 1988 che celebrava i 400 anni della nascita dell'Opificio incentrata sulla produzione medicea e l'altra del 2006 alla Meridiana sul periodo Lorenese che era l'anticamera di quest'ultima”, spiega Annamaria Giusti, curatrice dell'esposizione.
Prontamente l'Opificio fu tra i protagonisti dell'Esposizione Nazionale del 1861 che a Firenze celebrò la nascita del nuovo regno italiano e proprio da alcuni di quei lavori in mostra all'epoca inizia il percorso allestito. L'unità nazionale segnò una svolta importante per l'Opificio delle Pietre Dure che perse il sostegno della corte, che di fatto non esisteva più, e repentinamente cambiò politica iniziando così la vendita degli oggetti di propria produzione adattandoli ai gusti dei nuovi committenti borghesi.
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