Ieri sera al campo delle Due Strade si è svolto il dibattito,organizzato da vari gruppi della Fiesole, dal titolo “Torneranno a suonare i tamburi... Quale futuro per la Curva Fiesole?”, per approfondire temi di attualità, come i 45 DASPO emessi a margine della gara del Final Eight Primavera tra Fiorentina ed Atalanta (gara non disputata per impraticabilità del campo) e un'analisi sulle problematiche del tifoso con particolare riferimento alla situazione di Firenze.
Presenti diverse centinaia di supporters Gigliati, oltre ad alcuni vessilli che solitamente sventolano in Curva Fiesole (fra tutti spiccava il bandierone con l'effige dell'Unico 10 e la scritta “Onora il Padre”).
Il moderatore della serata è stato Alessandro Bargioni, uno dei Non Tesserati colpiti dai DASPO della Questura di Lucca. Proprio le vicende del Porta Elisa aprono la discussione. Ci sono molti sostenitori che erano presenti il 5 giugno sotto il diluvio, che testimoniano come le Forze dell'Ordine abbiano agito in maniera approssimativa quel giorno: la nota della Questura di Lucca riferisce di situazioni di tensione e pericolo, ma anche Il Sito di Firenze, che era presente, non ha ravvisato tali episodi, l'unica cosa che si è potuto notare dall'interno dello stadio è stata l'accensione di alcuni fumogeni (di cui uno solo lanciato due metri oltre la recinzione e finito sul terreno di gioco) e lo scoppio di un petardo. Questa vicenda, sostengono i tifosi, è l'ennesimo grave episodio che sta uccidendo il mondo del calcio. L'opinione pubblica, malinformata, pensa che i “daspati” siano sempre e solo delinquenti che sfogano la propria violenza durante le partite, ma non è così: vengono invitati a mostrarsi al pubblico presente alcuni ragazzi che hanno subito la sanzione e possiamo affermare, senza alcuna faziosità, che non si tratta affatto di persone dall'aspetto poco raccomandabile, tutt'altro. Ci sarà un ricorso al TAR, ma i tempi della Giustizia richiederanno mesi e quando inizierà il prossimo Campionato la questione non sarà certo venuta a capo.
Chiusa questa ampia parentesi, la discussione volge sull'annoso problema della Tessera del Tifoso e tutto quello che ha comportato. Secondo molti dei Non Tesserati, la “schedatura” rappresenta l'ultimo passo verso verso l'azzeramento del tifo, quello fatto di cori, striscioni, bandiere, coreografie colorate da fumogeni e tamburi. Deve essere chiaro, per chi vive al di fuori delle curve, che coloro che non intendono sottoscrivere la tessera non sono i violenti, ma sono le persone che più di tutte desiderano rivedere la Fiesole di 15 anni fa, la curva che cantava unita dall'amore per la Fiorentina, il Franchi colmo in ogni settore...la tessera, invece, non evita la violenza, ma è vista unicamente come mercificazione di una passione. Alcune migliaia di carte sono già state disdette, ma rimane il problema per coloro che vogliono abbonarsi e dei tifosi che vivono fuori dalla Toscana: se le regole non cambiano, anche per la prossima stagione sarà necessario ottenere Orgoglio Viola. A prescindere dalla carta del tifoso, poi, tutto l'iter che qualsiasi persona deve compiere per assistere ad una partita di calcio, ha contribuito a svuotare gli stadi in favore degli abbonamenti alle pay-tv.
Molti dei presenti hanno preso la parola per dire la loro opinione in assoluta libertà su questi argomenti, magari alcuni si sono espressi in modo colorato, ma i concetti erano chiari.
Purtroppo, per far ritornare il cuore del tifo Viola quel dodicesimo uomo che oggi c'è, ma è claudicante, ciò che è mancato è stato l'unità d'intenti . Si sono ipotizzate soluzioni diametralmente opposte ed è proprio questo aspetto che contribuisce in maniera determinante al declino del tifo.
C'è da augurarsi che presto si trovi una linea comune, perché l'unione fa la forza, mentre le divisioni non possono far altro che accelerare la fuga dagli stadi: divide et impera insegnavano gli antichi romani...
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