Fabio Matteini, 53 anni, fiorentino, e' stato arrestato dal Ros e dai carabinieri del comando provinciale di Firenze in esecuzione della condanna per banda armata e partecipazione all'associazione eversiva delle Br-Pcc inflittagli dalla corte d'assise d'appello di Roma nel maggio scorso.
"E' uno di noi, uno di coloro che ogni giorno da' il suo contributo alla vita politica e sociale del Centro." Avevano scritto dal CPA in un comunicato nei giorni dell'apertura delle indagini.
Proprio il suo ruolo all'interno del CPA era al centro delle indagini messe in campo dai ROS.
Matteini, tra i leaders storici del CPA, era stato identificato come un reclutatore delle BR nel centro sociale fiorentino.
Due giorni fa la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Matteini, la sentenza e' diventata definitiva ed e' scattato l'ordine di carcerazione. Come spiegato dal suo legale, l'avvocato Massimo Focacci, Matteini deve scontare complessivamente un anno e 7 giorni di reclusione. Matteini era stato arrestato per la prima volta nel febbraio 1995 a Roma insieme a Luigi Fuccini come militante dei Nuclei comunisti combattenti, gli Ncc, vicenda per la quale fu condannato a 3 anni e 11 mesi, pena che ha finito di scontare nel 2005. Fu poi coinvolto nelle indagini dei carabinieri del Ros sulle nuove Brigate rosse per la costruzione del Partito comunista combattente, guidate da Nadia Lioce e Mario Galesi: per l'accusa Matteini aveva mantenuto contatti significativi con appartenenti all'organizzazione nata dagli Ncc, assumendo un ruolo di fiancheggiatore e reclutatore. Fu anche arrestato il 9 dicembre 2006 su ordine della magistratura romana, ma poi rimesso in liberta' una ventina di giorni dopo dal tribunale del riesame che non aveva ritenuto sussistente il pericolo di fuga. Per queste nuove accuse in primo grado, con rito abbreviato, il gup di Roma nel 2009 lo aveva condannato a sei anni di reclusione. Sentenza ridimensionata dalla corte d'assise d'appello della Capitale che il 25 maggio scorso, riconoscendo il vincolo della continuazione con i reati contestati per i fatti del 1995, lo aveva condannato a un anno e un mese da aggiungere ai 3 anni e 11 mesi gia' inflitti e scontati, 'fissando' cosi' la pena complessiva in 5 anni.
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