Complottista e anche un pochino nardelliano il clima di questa strana e piovosa domenica di maggio. Il meteo impazzito (ma come, gli ambientalisti che protestano non erano dei pazzi??) relega la visita della rockstar Matteo Salvini in un'angusta saletta del Galluzzo. Presenti appena trecentocinquanta persone, ad essere ottimisti e a voler contare anche i numerosi candidati al consiglio comunale e alle circoscrizioni (in prima fila un sorridente Alessio Di Giulio, in gara per il quartiere 3). Sul palco si sono alternati, prima dell'arrivo del ministro dell'Interno, Susanna Ceccardi e Ubaldo Bocci. Il sindaco di Cascina ha attaccato frontalmente Matteo Renzi, che ha deciso di querelarla. “Mi querela perché dico che nel Pd c'è una lista infinita di arrestati ed indagati, da loro non può venire alcuna lezione di moralità”. Bocci ha cercato di scaldare gli infreddoliti animi dei presenti, ricordando come i principali problemi legati alle infrastrutture siano ascrivibili al centro sinistra. “È incredibile, sono al governo da 50 anni, in comune, in provincia, in regione, e danno la colpa al governo nazionale. Sono dei pinocchi. Queste elezioni sono un'occasione storica. Mancano 20 giorni, poi ne mancheranno altri 14. Il lunedì dopo il voto poi faremo festa in piazza Signoria”. Salvini, a parte brevissimi cenni, ha concentrato il proprio discorso su temi nazionali, difendendo il sottosegretario Siri, i risultati ottenuti dal suo esecutivo e rilanciando la proposta sulla castrazione chimica dei pedofili. “Nel 2019 rispetto al 2018 i reati sono in grande diminuzione, in totale meno 15% . E poi meno 12% i tentati omicidi, meno 16% le lesioni, meno 22% le violenze sessuali, meno 32% le rapine, meno 26% i furti”. Contro Ubaldo Bocci si sono scagliati nel pomeriggio il candidato di Casapound, Saverio Di Giulio e quello della Sinistra Unita, Antonella Bundu. Di Giulio ha bocciato, in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook, il programma di mister Azimut “Ci sembra grave che durante gli incontri pubblici, come quello di stamani al Galluzzo, l'esponente di centro destra non voglia entrare nello specifico. Mai una proposta, mai un'idea pratica per la Firenze che vorrebbe. Anche nelle sette pagine del suo programma ci sono solo prese di posizione generiche.” Antonella Bundu ha puntato invece il dito contro la cena di autofinanziamento, saltata all'improvviso, ufficialmente per motivi organizzativi. “Il ministro dell’Interno più assente della storia del Viminale presenzia soltanto a cene propagandistiche al costo di 300 euro a persona come quella che doveva tenersi al cinema Goldoni insieme al candidato Bocci. Non sorprende che saltino per scarsa adesione cene così costose per un partito la cui gestione economica, dai 49 milioni di euro ‘scomparsi’ alle recenti indagini sulla gestione economica, continua ad apparire quantomeno discutibile. La nostra campagna elettorale, fatta di eventi sociali e cene popolari vuole segnare un’ulteriore distanza dalla politica della destra".
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