Ogni anno l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, attraverso il servizio Gaia, assiste oltre 80 tra bambini e bambine che hanno subito maltrattamenti o abusi.
Un fenomeno in crescita che richiede un impegno maggiore a cui il Meyer ora risponde con un’iniziativa che vuole intercettare il problema prima che diventi drammatico. Per questo oggi, nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è stato illustrato, alla presenza delle autorità competenti e delle istituzioni territoriali, il punto di ascolto realizzato per prevenire e, se necessario, far emergere, casi sospetti di abusi e maltrattamenti. Si chiama Sportello Gaia ed aprirà martedì, nell’area attigua al pronto soccorso dell’Ospedale Pediatrico. Ogni martedì, dalle 15 alle 18, un’equipe di specialisti (pediatri, psicologi, neuropsichiatri infantili, infermieri e assistenti sociali), con una lunga esperienza nell’ambito della tutela dei minori sarà a disposizione per fornire un supporto a chiunque ne faccia richiesta. Allo Sportello, nato grazie al lavoro sinergico del Meyer con l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine, potranno rivolgersi tutti: famiglie, semplici cittadini, ma anche i professionisti – ad esempio pediatri, medici, infermieri, insegnanti, assistenti sociali – che nell’ambito del loro lavoro possono venire a conoscenza di situazioni di sospetti abusi. Attraverso l’ascolto, che avverrà in un ambiente anonimo e protetto per garantire al massimo la privacy degli utenti, gli specialisti dello Sportello Gaia avranno la possibilità di rilevare eventuali fattori di rischio, intervenendo tempestivamente in un’ottica di prevenzione. Ma il loro compito sarà anche quello di avviare, in caso di situazioni di abusi e maltrattamenti già in atto, i necessari percorsi assistenziali, raccordando inoltre il proprio lavoro con quello delle istituzioni competenti, sia giudiziarie sia del territorio (comuni, associazioni di volontariato): il nuovo servizio nasce sotto il segno della sinergia istituzionale e intende proseguire su questa strada. Tra le autorità che saranno presenti all’inaugurazione, Sara Funaro, assessore comunale al welfare, Ornella Galeotti, sostituto procuratore, il colonnello Marco Lorenzoni, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, Maria Valeria Acquaro, presidente comitato regionale per l’Unicef della Toscana, Valdo Flori, segretario provinciale Fimp e Zaira Conti, direttrice del Progetto Villa Lorenzi.
Come rivolgersi allo Sportello Gaia. Per accedere al colloquio, non occorre prendere appuntamento: basta presentarsi tutti i martedì pomeriggio negli orari di apertura dello sportello. Il primo contatto con il nuovo servizio potrà anche avvenire via mail: gaia@meyer.it. Ma gli specialisti possono anche essere raggiunti tramite un recapito telefonico, con un numero appositamente dedicato, disponibile presso l’Urp (055.5662332).
Il servizio Gaia. Lo Sportello Gaia rappresenta il punto di arrivo di un lungo percorso dedicato ai minori con sospetto abuso e maltrattamento che l’Ospedale Pediatrico Meyer ha intrapreso a partire dal 2005, con la creazione del gruppo Gaia, un équipe multidisciplinare specializzata nella tutela dei diritti dei minori. Dal 2008 al giugno del 2015, il progetto si è occupato della presa in carico di circa 500 bambini e adolescenti, con un trend in continua crescita. In quest’arco di tempo, gli specialisti coinvolti nel gruppo, lavorando in modo sinergico, hanno garantito ai minori un’accoglienza efficace e un corretto inquadramento diagnostico del problema. Per la sua stessa natura, la figura del medico svolge un’importante opera di mediazione in grado di facilitare l’emersione di un fenomeno come quello degli abusi e dei maltrattamenti che, troppo spesso, rischia di restare nascosto. Grazie al rapporto fiduciario che si viene a creare con i piccoli pazienti i medici sono in grado farsi tramite di disagi e malesseri che nascondono realtà troppo dolorose per essere espresse. E spesso, attraverso l’ascolto, si riesce a dar voce a chi rischia di restare senza.
I numeri dell’attività. I maltrattamenti iniziano già a pochi mesi di vita e proseguono per tutta l’infanzia e l’adolescenza. È questo il primo eclatante aspetto che emerge dai dati dell’attività del servizio Gaia. Secondo il report 2014, nel 25% dei casi la violenza avviene quando ancora non c’è la possibilità di esprimerla, ovvero nella prima infanzia. Un’età così prematura che occorrono specialisti capaci di intuire dai “sintomi sentinella” i segnali di malessere che meritano approfondimenti. Per quanto riguarda l’appartenenza di genere, le violenze sono ugualmente distribuite tra i due sessi, con un’incidenza lievemente superiore per le bambine. Per quanto riguarda la provenienza, si nota che la maggior parte dei piccoli aiutati in questi otto anni da Gaia ha origine italiana. E se nel 2008, gli interventi per abusi sessuali erano numericamente equivalenti a quelli per maltrattamenti, negli ultimi anni, quest’ultima casistica ha decisamente preso il sopravvento. Nel 2014, per esempio, i minori vittime di abuso sessuale sono stati il 17%, mentre quelli che hanno subito un maltrattamento sono l’83%.
I dati in Toscana e in Italia. Per capire come vanno le cose in Toscana bisogna rifarsi ai dati del Codice Rosa, un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza. Solo nel 2014, in Toscana sono stati 441 gli accessi di bambini e ragazzi sia nelle Asl che nelle aziende ospedaliere universitarie: tra loro, l’80% aveva subito un maltrattamento, mentre il 20% era stato vittima di un abuso. Moltissimi gli adolescenti che hanno usufruito di questo percorso: 103, nella fascia di età tra i 12 e i 14 anni e 128 in quella dai 15 ai 18. Dalla Toscana all’Italia la situazione resta drammatica. Impressionanti i numeri, delineati dal dossier dell’organizzazione Terre des Hommes che ha elaborato le denunce arrivate alle forze dell’ordine: i reati a danno dei minori sono in vertiginoso aumento. Nel 2004, i casi in Italia erano 3311, nel 2013 sono aumentati fino a 5100 (il 61% riguarda bambine e ragazze). I maltrattamenti in famiglia hanno registrato +87% (da 751 vittime nel 2004 a 1408 nel 2013); l’abbandono di minori è aumentato del 94%; le violenze sessuali aggravate hanno registrato un incremento del 42% mentre la pornografia minorile ha conosciuto un vero e proprio boom, con +411%. Ma c’è ancora molto da fare per far emergere tutte quelle situazioni che rischiano di restare sommerse: un’indagine condotta da Terre des Hommes e Cismai, il Coordinamento italiano servizi contro maltrattamento e abuso all’infanzia, ha rivelato che in Italia ci sono 700mila minori a rischio. Di questi, 140mila sarebbero in condizioni di maltrattamento.
La violenza assistita. Si parla di violenza assistita quando il minore assiste a forme di maltrattamento attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica su figure di riferimento o su figure affettivamente significative, adulte o minori. In Italia, secondo il Cismai, si stima che ci siano 400mila minori “spettatori” di violenze. Un fenomeno rilevato anche dal Gaia: nel 2013, su 85 minori presi in carico, il 12% era stato testimone di violenza domestica.
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